Mercedes C200 Coupé GPL Landi Renzo

17/04/2015 - stefano.panzeri

    Diretta erede della Baby Benz, la 190 del 1982 che segna l’ingresso di Mercedes nel comparto delle berline compatte, la Classe C Coupé ne rappresenta la naturale l’evoluzione sportiva. Presentata nel 2011 per competere con le rivali tedesche, l’Audi A5 Coupé e la BMW Serie 3 Coupé, costituisce il modello d’accesso nell’universo delle sportive della Stella ed è pensata per coloro che vogliono un’auto elegante, divertente da guidare e con costi di gestione sostenibili. Un aspetto, quest’ultimo, che sta divenendo sempre più rilevante anche tra chi opta per modelli con prestazioni elevate, tanto da indurre i produttori di impianti a gas a sviluppare kit appositi per le vetture di alto di gamma. E’ il caso di Landi Renzo che ad aprile commercializza il sistema DI-60 per motori a iniezione diretta che abbiamo provato in anteprima sulla Mercedes C200 Coupé Executive.
     


    La seduzione della C200 ai potenziali clienti inizia da una linea filante dominata dal lungo cofano che richiama i bolidi del passato e capace di ospitare, nella versione più spinta C63 AMG Edition 507, un V8 da 6,2 litri con 507 CV. Parabrezza inclinato e lunotto che si raccorda in modo armonico con la coda compatta perfezionano la silhouette a cuneo che aiuta a ottenere un buon coefficiente aerodinamico (CX 0,26) per un’auto lunga 459 cm, larga 177 e alta 141. A conferire carattere alla coupé tedesca sono il frontale con l’imponente Stella al centro della calandra attraversata dalle classiche due lamelle cromate, il design dei fari adattivi bi-xeno ILS e le luci diurne a LED integrate nelle prese d’aria inferiori. Apprezzabili sono pure i sottili montanti posteriori e l’accenno di spoiler all’estremità del baule che contribuiscono ad armonizzare grinta ed eleganza.

    A bordo si percepisce immediata la presenza di materiali e finiture adeguati alla caratura della vettura. Il design è di sobria eleganza con la plancia percorsa da linee pulite e la consolle centrale arricchita da numerosi tasti del sistema di Infotainment che suggeriscono un lungo apprendimento per avere dimestichezza con tutte le funzioni presenti. A conferire il dovuto brio sportivo sono il volante in pelle a tre razze con comandi integrati e il cruscotto con tre elementi circolari con cornice bianca e display al centro del tachimetro. Strumentazione protetta da adeguata palpebra che si prolunga al centro della plancia per ospitare lo schermo dell’Infotainment, pregevole per definizione, ma piccolo per un modello di classe premium e per una buona visualizzazione della mappa del navigatore che, però, è a richiesta.


    I sedili sportivi hanno poggiatesta integrati, buon trattenimento laterale e, nella fila anteriore, la regolazione elettrica in altezza e nell’inclinazione dello schienale. Presenza che aiuta a trovare la posizione di guida ideale insieme alla lunga escursione longitudinale della poltrona e alla possibilità di muovere il volante in profondità e altezza. Lo spazio è abbondante, i comandi sono molti e non sempre intuitivi nella disposizione, come il commutatore/indicatore del livello del GPL posizionato a sinistra del volante e poco visibile durante la guida. Problemi di “vista” si hanno pure al posteriore dove il padiglione spiovente rende necessari i sensori di parcheggio. Le due poltrone posteriori offrono centimetri adeguati per spalle, ginocchia e testa, purché la statura non sia da cestista. Ribaltando gli schienali frazionabili è possibile incrementare i 450 litri di volume del bagagliaio, ben rifinito e accessoriato, che nasconde sotto il piano di carico il serbatoio toroidale da 53 litri lordi, 42,4 effettivi per un’autonomia a gas di circa 500 km.


    La meccanica è quella della Mercedes W204, ossia la berlina presentata nel 2007 e sostituita l’anno scorso dalla W205 dal quale deriverà la nuova C205 coupé in commercio dal prossimo autunno. Una piattaforma che si rileva efficace per fornire stabilità e tenuta di strada di livello elevato senza rinunciare al comfort. Il segreto è l’Agility Control, sistema che regola la forza di smorzamento degli ammortizzatori in base alle sollecitazioni registrate. Ad andature lente, quindi, la C200 Coupé offre elevato comfort e assorbimento delle asperità stradali, mentre accelerando l’assetto diviene più rigido per assicurare l’adeguata aderenza in curva e nei viaggi a velocità elevata. Stesso effetto si registra con lo sterzo, morbido nella guida cittadina e con adeguato contrasto nelle curve veloci. A controllare la dinamica sono pure i consueti dispositivi elettronici, quali ESP, ASR e sistema antisbandamento attivo, mentre la sensazione di sicurezza generale è incrementata dall’efficienza dell’impianto frenante, sempre pronto e privo di segnali di affaticamento.


    A muovere la C200 Coupé è il 4 cilindri di 1.796 cc a iniezione diretta della benzina capace di 184 CV, quanto basta per spingere i 1.465 kg della vettura fino a 225 km/h e per accelerare da 0 a 100 km/h in 8”. Più che i numeri ci è piaciuta la buona progressione e lo spunto in ripresa anche partendo da regimi bassi. A stupire, però, è la notevole coppia massima di 270 Nm disponibile tra 1.800 e 4.600 giri/minuto che conferisce un’ottima elasticità di marcia permettendo un uso limitato del cambio manuale a 6 velocità e la possibilità di viaggiare con rapporti elevati anche a bassa andatura. Da segnalare la buona manovrabilità del cambio e gli innesti precisi, nonché la silenziosità di marcia conferita dall’ottima insonorizzazione.


    Il comportamento della C200 Coupé non muta con l’installazione del kit a GPL, il DI-60 di Landi Renzo pensato per le vetture con motore a iniezione diretta. Evoluzione del sistema precedente, consente di ridurre consumi ed emissioni e offre una migliore gestione del motore che ne permette l’adozione su modelli più potenti e complessi nei sistemi di controllo del propulsore come i BlueEfficiency, l’etichetta di Mercedes che identifica i modelli a maggiore efficienza come l’auto in prova. A lasciare pressoché inalterate le prestazioni è la strategia adottata dai tecnici di Cavriago per preservare dall’usura precoce gli iniettori della benzina, ma che risulta efficace anche per mantenere brillante il rendimento del 4 cilindri della Stella. Il sistema, infatti, è programmato per funzionare sempre a gas, lasciando l’apporto della benzina soltanto all’avvio e quando il regime di rotazione oltrepassa i 4.000 giri. Superata tale soglia il kit aggiunge all’alimentazione a GPL una percentuale di benzina che varia da pochi punti percentuali fino al 30-40% con il motore prossimo alla zona dei fuorigiri. Una soluzione che, di fatto, sopperisce in buona parte al calo di potenza che si registra di norma con i sistemi a gas ai regimi di rotazione elevati.


    Se nelle prestazioni è percepibile solo un lieve calo nella guida con pedale a fondo corsa, l’impiego del GPL ha effetti positivi sulle spese del rifornimento. La C200 è omologata per un consumo combinato di 6,8 l/100 km, che diventano 5,4 nel ciclo extraurbano e 9,5 in quello cittadino dove la funzione ECO Start/Stop contribuisce a contenere la sete di carburante. Valori teorici che nell’uso quotidiano si alzano fino a fare registrare in media 9,5 l/100 km, dato, per la verità, ottenuto con una guida poca attenta al calare dell’indicatore del livello della benzina. Commutando a gas l’iniezione diventa indiretta e l’apporto della benzina si attesta in media intorno al 15%. L’esito è un consumo teorico di 6,65 l/100 km di GPL e 1,17 di benzina che salgono a 9,28 e a 1,64 l/100 km in base al consumo reale registrato con miscela nobile (9,5 l/100 km). Viceversa, è difficile valutare il calo della CO2, ma stimiamo una riduzione dei 154 grammi/km ufficiali fino a circa 130 g/km (-15%).


    Tradotti in denaro i valori reali rilevati richiedono un esborso* di 0,16 euro/km con la benzina e di 0,085 euro/km (0,058 a gas e 0,027 a miscela nobile) con il GPL. Un delta di 0,075 euro/km che consente di recuperare il costo dell’impianto di 1.600 euro in poco più di 20.000 km. Il vantaggio del gas permane pure nei confronti della versione a gasolio più parca nei consumi, la C220 CDI con 170 CV accreditata in fase di omologazione di 4,4 l/100 km. Un dato non confrontabile con i valori reali dei nostri calcoli, ma comunque non sufficiente a “battere” in economia il GPL visto che il costo chilometrico risulta di 0,067 euro/km. Da notare che la variante a gasolio, in listino a 41.091 euro, è più cara della C200 trasformata con il DI-60.


    La Mercedes C200 Coupé Executive è in listino a 39.080 euro che diventano 40.680 con la trasformazione. L’allestimento, malgrado il nome altisonante, è quello di accesso e offre un equipaggiamento di buon livello comprendente, tra l’altro, nove airbag, il climatizzatore automatico, i cerchi in lega da 17” e l’impianto audio con lettore di 20 CD, mp3 e Bluetooth. Notevole la dotazione tecnologica che include, ad esempio, l’Attention Assist che avvisa il guidatore in caso di sonnolenza o stanchezza, il cruise control adattativo e l’Intelligent Light System che varia il fascio luminoso e l’assetto dei fari in base al percorso e velocità. Chi ha maggiori esigenze di comfort può optare per l’allestimento Avantgarde (4.005 euro in più) comprendente il pacchetto sportivo AMG e navigatore con schermo da 7”.



    * i dati delle spese chilometriche sono calcolati con benzina a 1,64 euro/l, GPL a 0,63 euro/l e gasolio a 1,52 euro/l