Detroit 2010: Audi e-tron
16/01/2010 - Nicola Ventura
Al primo grande Salone dell’Automobile del 2010, la Audi presenta lo studio di una vettura sportiva compatta dalle linee essenziali, dotata di trasmissione unicamente elettrica. La Detroit Showcar Audi e-tron
, questo il nome della biposto lunga 3,93 metri, larga 1,78 metri e alta appena 1,22 metri, è la seconda concept car elettrica della Casa dei quattro anelli, a pochi mesi dalla première della Audi e-tron allo IAA 2009.
L’elevata dinamica della Detroit Showcar Audi e-tron è garantita da motori dalla coppia elevata sull’asse posteriore combinati al peso complessivo ridotto di soli 1.350 chilogrammi. Due motori elettrici, della potenza totale di 204 CV (150 kW) e con 2.650 Nm di coppia massima, accelerano la coupé con carrozzeria in alluminio dalla struttura ASF da 0 a 100 km/h in appena 5,9 secondi.
La Audi etron passa da 60 a 120 km/h in 5,1 secondi. La Detroit Showcar Audi e-tron è in grado di ripartire sulle ruote le coppie elevate sviluppate dai suoi motori elettrici a seconda del fabbisogno. Il cosiddetto “torque vectoring”, la modulazione variabile della coppia erogata, si traduce in affascinante dinamica di guida, precisione di marcia attiva e trazione eccellente. Anche grazie al peso ridotto, al passo corto nonché alla distribuzione del peso ottimale in termini di dinamica, la Audi e-tron offre pertanto il comportamento di marcia di un go-kart: agilità, precisione di sterzata e tenuta di strada.
Le batterie agli ioni di litio, disposte in posizione ottimale dietro la cella dell’abitacolo e davanti all’asse posteriore, offrono una capacità energetica effettiva di 45 kWh consentendo di percorrere fino a 250 chilometri. Come già per il primo studio e-tron presentato a Francoforte, la Audi percorre anche in questo caso strade nuove, e per molti aspetti rivoluzionarie, nello sviluppo di tutti i componenti che concernono la trasmissione elettrica.
Una pompa di calore, per esempio, assolve egregiamente il compito di preriscaldare e riscaldare l’abitacolo. La trasmissione, l’elettronica di potenza e la batteria sono controllate da un sistema innovativo di gestione termica, un elemento determinante per poter raggiungere una sufficiente autonomia di percorrenza senza dover rinunciare al comfort nell’abitacolo.
Design e configurazione
Il corpo del veicolo appare estremamente compatto, largo e poderoso grazie anche al passo corto e tipicamente sportivo di soli 2,43 metri – 22 centimetri in meno rispetto a quello della R8. Il frontale e il tetto piatto e arcuato disegnano una linea slanciata che rende subito riconoscibile la biposto come una vera Audi.
La fiancata denota un profilo familiare: la linea dinamica sopra il longherone laterale e la pronunciata linea dei passaruota, tipica di una Audi R, si sviluppano in un corpo monolitico, collegando parte frontale, laterale e posteriore e marcando nel contempo i passaruota arrotondati caratteristici della Audi, che accolgono grandi pneumatici da 19 pollici. La parte frontale estremamente moderna conferisce alla Detroit Showcar Audi e-tron una forma prettamente cuneiforme.
La nuova Showcar è larga 1,78 metri per soli 3,93 metri di lunghezza e 1,22 metri di altezza: proporzioni indubbiamente da vettura sportiva. Davanti all’asse posteriore trova spazio l’unità della batteria, che pesa circa 399 kg, con convertitore e impianto elettronico di potenza. Entrambi i motori elettrici, che poggiano sull’asse posteriore, dispongono di un proprio sistema di raffreddamento.
Questa configurazione particolare si traduce in un bilanciamento perfetto del peso, ripartito nella misura di 40:60 tra asse anteriore e posteriore, a tutto vantaggio della dinamica di marcia della Audi e-tron. Il trapezio della griglia single-frame, ai cui lati si trovano ampie prese d’aria, caratterizza il frontale della vettura.
La parte superiore della calandra si unisce alle piatte fasce dei fari modulari adattivi matrix-beam protetti da vetri di protezione trasparenti. Tutti i gruppi ottici sono realizzati con l’efficiente tecnologia a LED. I fari sono il fulcro di un sistema di illuminazione di assistenza completamente automatico, capace di reagire in maniera flessibile a ogni situazione.
Questa nuova tecnologia infatti è in grado di riconoscere le condizioni meteorologiche e di adattare opportunamente le luci a situazioni di pioggia o nebbia. Il cuore del sistema tecnologico è rappresentato da una videocamera che, coadiuvata da un veloce calcolatore, rileva le caratteristiche del traffico proveniente dal senso opposto, riconosce le corsie di marcia e, in caso di nebbia ad esempio, misura la visibilità. Quando si incrociano i veicoli provenienti dalla direzine opposta, il cono luminoso proiettato dall’abbagliante viene parzialmente ristretto. I fari direzionali elaborano i dati di navigazione e illuminano la curva prima che il conducente la percorra.
La Audi Detroit Showcar Audi e-tron non monta fari antinebbia convenzionali, perché assorbirebbero troppa energia, ma modula la luce anabbagliante in maniera dinamica e intelligente: la luminosità dei fari viene, infatti, estesa in larghezza per esempio in caso di nebbia, un accorgimento che riduce anche l’effetto di autoabbagliamento.
La versatilità dei fari si riflette anche nel design. A seconda della velocità della vettura e delle condizioni ambientali, gli elementi a LED modificano il proprio aspetto e, conseguentemente, anche l’immagine frontale del veicolo. Questa innovativa tecnologia di illuminazione offre ai designer Audi numerose possibilità di configurazione, quasi come per la forma della carrozzeria.
Un elemento estetico e funzionale specifico delle vetture a trazione elettrica della Audi è costituito, come si vede sulla Audi e-tron, dalle prese d’aria che trovano posto nella griglia single-frame e dietro i cristalli laterali sul montante posteriore. Le prese d’aria sono normalmente a filo della carrozzeria. Quando però aumenta il fabbisogno di raffreddamento vengono aperte delle lamelle retrattili. Per favorire un’aerodinamica ottimale, si aprono anche quelle disposte sopra l’unità di trasmissione. Questi accorgimenti ottimizzano ulteriormente l’efficienza della vettura, già di per sé elevatissima grazie a un coefficiente di resistenza aerodinamica Cx molto ridotto, che migliora ulteriormente quando gli sportelli delle prese d’aria sono chiusi.