Svizzera: l’auto elettrica si allaccia alla carica rapida
11/01/2013 - Nicola Ventura
I membri dell'associazione, impegnata nel progetto EVite, posano oggi a Berna la prima pietra in vista della realizzazione di un'infrastruttura nazionale di ricarica rapida per veicoli elettrici. Il progetto EVite è finanziato dal settore privato sotto l'egida dell'associazione Swiss eMobility che promuove la mobilità elettrica. Si basa sul "Memorandum of Understanding", attraverso il quale imprese importanti dei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni si sono impegnate a realizzare e gestire una rete nazionale, accessibile a tutti, che garantisca una ricarica rapida e sicura dei veicoli elettrici.
La Svizzera è uno dei primi paesi al mondo a dotarsi di una rete, a livello nazionale, per la ricarica rapida dei veicoli elettrici. EVite è un progetto che risale alla "Road Map svizzera della mobilità elettrica", documento che esige l'introduzione di una rete di ricarica rapida accessibile al pubblico, indispensabile per lo sviluppo commerciale del veicolo elettrico.
Il segnale di decollo del progetto EVite è per il 21 novembre 2012 allo Stade de Suisse. Offrendo la possibilità di fare il pieno di elettricità rapidamente e dappertutto in Svizzera, EVite colma una lacuna importante sulla via che porta a una mobilità elettrica di successo. Nel contempo, pone una pietra miliare nell'agenda energetica della Confederazione.
"Con il progetto EVite, l'associazione Swiss eMobility adempie ad una delle principali condizioni infrastrutturali in grado di accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica in Svizzera. Favorevole all'ambiente, la vettura completamente elettrica diventerà così, anche in termini d'autonomia, una vera concorrente dell'automobile a combustione. Con una ricarica intermedia di soli 20-30 minuti, in futuro sarà possibile attraversare tutta la Svizzera con l'energia elettrica. L'ultimo ostacolo al passaggio alla vettura elettrica sarà così rimosso".Jörg Beckmann, segretario generale.
In una prima fase saranno installate almeno 150 colonne di ricarica elettrica, con l'obiettivo di ampliare questa infrastruttura di base per trasformarla in una fitta rete di punti di ricarica, estesa all'intero territorio della Confederazione. I punti di ricarica EVite saranno accessibili 24 ore su 24 e garantiranno l'allacciamento a tutte le auto elettriche vendute in Svizzera. Visto che alla fine del 2013 arriveranno sul mercato auto elettriche che utilizzano le cosiddette prese COMBO per la ricarica DC, entro allora i punti di ricarica EVite dovranno offrire anche questo standard. Complessivamente, per il 2020 si prevedono in Svizzera circa 130'000 veicoli elettrici che avranno bisogno di un'infrastruttura di ricarica accessibile in permanenza, affidabile e sicura.
"Contrariamente ai progetti previsti in numerosi altri paesi, EVite rinuncia a sovvenzioni statali. Grazie ai nostri numerosi partner, oggi siamo in grado di posare la prima pietra di una nuova rete di mobilità elettrica che fungerà da punto di riferimento a livello internazionale. EVite offre inoltre a tutte le imprese e servizi pubblici svizzeri, che desiderano valorizzare i loro siti, di impegnarsi in questo progetto, gestendo un punto di ricarica. Ancora una volta, la Svizzera si dimostra all’altezza della sua fama di paese pioniere della mobilità elettrica".
L'associazione Swiss eMobility, in qualità di promotrice del progetto EVite, garantisce allo stesso un'ampia base tecnica ed economica. Lanciando EVite, l'associazione Swiss eMobility reagisce direttamente alla mozione "Elaborazione di un piano direttore per uno sviluppo intelligente della mobilità elettrica", adottata in settembre dal Consiglio nazionale. Il Consiglio federale deve preparare un piano direttore per consentire alla mobilità elettrica individuale di prendere rapidamente piede sul mercato. Questo piano può comprendere il sostegno pubblico ad attori privati che organizzano una rete nazionale di stazioni di ricarica rapida, per esempio attraverso un sostegno alla pianificazione delle necessità. Partendo da questo ragionamento, le autorità pubbliche sono invitate a impegnarsi nel progetto EVite.