Lombardia: nuove regole e semplificazioni per i distributori di Metano e Gpl
18/07/2008 - e2net
Meno restrizioni e meno vincoli per l’apertura di nuove stazioni di servizio, maggiore semplificazione amministrativa e incentivazione della distribuzione di carburanti ecocompatibili come metano e GPL. Con l’approvazione avvenuta oggi in Commissione “Attività produttive” di uno specifico progetto di legge, le normative che regolano la rete di distribuzione dei carburanti in Lombardia tornano ad essere rispettose e in linea con le direttive della Commissione Europea.
Il provvedimento è stato approvato praticamente all’unanimità; astenuti i soli Consiglieri Alessandro Cè (Cristiano Federalisti) e Pietro Macconi (AN-PdL), che ha criticato “l’ingerenza della Commissione Europea, con il grave rischio, senza più regole e limitazioni, di penalizzare i piccoli distributori a vantaggio delle grandi compagnie di distribuzione dei carburanti”.
“Si va di fatto verso una sostanziale liberalizzazione del mercato di settore –commenta il Presidente della Commissione Carlo Saffioti (FI-PdL)- ma nel fare questo siamo riusciti a introdurre e rafforzare i criteri che privilegiano la qualità e la multifunzionalità delle stazioni di servizio, e soprattutto la distribuzione di carburanti eco-compatibili”.
Infatti, dopo che il 28 febbraio scorso la Commissione aveva minacciato di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per le restrizioni regionali apportate all’apertura di nuove stazioni di servizio, Regione Lombardia aveva tempo quattro mesi per adottare le misure richieste e scongiurare i provvedimenti sanzionatori conseguenti. Deferimento evitato dal voto di oggi che introduce modifiche sostanziali alla legge regionale n°24 del 2004, che si proponeva di ridurre il numero di impianti di distribuzione di carburante aperti al pubblico. La Commissione Europea aveva contestato l’obbligo previsto dalla legge di chiudere nell’area interessata un numero minimo di impianti prima di consentire l’apertura di uno nuovo, l’obbligo per ogni nuovo impianto di una superficie minima obbligatoria e quello di prevedere attività commerciali integrative e l’imposizione di distanze minime tra impianti di distribuzione. In Lombardia sono attualmente operativi circa 12.900 distributori di carburante a fronte dei 22mila aperti sull’intero territorio nazionale: in Lombardia è presente di fatto il 60% dell’intera rete distributiva nazionale.
“Ora, con questo progetto di legge –ha spiegato il relatore del provvedimento Sante Zuffada (FI-PdL)- rispondiamo appieno alle richieste della Commissione Europea apportando le modifiche necessarie alla legge esistente: in particolare eliminiamo l’obbligo di chiusura di due impianti esistenti per aprirne uno nuovo nei bacini territoriali cosiddetti eccedentari, eliminiamo l’obbligo di distanze minime tra impianti e l’obbligatorietà di superfici minime per i nuovi impianti legate alla dotazione di servizi e standard di qualità”.
Nell’ottemperare alle disposizione europee, la Commissione ha anche introdotto alcune novità alla legge sugli impianti di carburante, in particolare sul fronte della semplificazione amministrativa e sulla promozione e l’incentivazione all’uso di carburanti ecocompatibili come il metano e il GPL.
In particolare, sul fronte della semplificazione, ogni operatore ora potrà acquisire e presentare direttamente le certificazioni sostitutive del collaudo dell’impianto qualora il Comune non vi provveda entro il termine previsto dalla legge, mentre per alcune attività minori come il prelievo o il trasporto di carburanti in cisterne superiori ai 50 litri l’obbligo di autorizzazione viene trasformato in semplice obbligo di comunicazione. Sul fronte dell’eco-compatibilità, sono concesse incentivazioni volumetriche per gli impianti che distribuiscono carburanti a limitato impatto ambientale e, previo parere favorevole vincolante dell’ente gestore, saranno possibili deroghe ai vincoli posti dai Piani degli Enti Parco per l’insediamento o l’aggiunta di distributori di metano e GPL in aree a parco non di pregio, con opere mitigazione e compensazione a carico dell’operatore.
Fonte: http://www3.varesenews.it