Bolzano: l’impianto di via Keplero riaprirà tra sei mesi con Idrogeno e Biogas
07/08/2008 - e2net
BOLZANO. «Abbiamo comprato l’auto a metano perchè Comune e Provincia ci hanno spiegato che risparmiamo e non inquiniamo e possiamo girare anche quando la città chiude per smog e poi… ci lasciano a secco». Le proteste che arrivano in redazione non si contano.
La grana, sempre la stessa. «L’unico distributore a Bolzano sud è chiuso da più di un mese e ci tocca andare fin sulla MeBo dove ce n’è uno che apre a singhiozzo e che continua ad alzare il prezzo».
Il disagio è innegabile e durerà ancora parecchio. Haimo Staffler amministratore delegato di Alpengas ammette che la faccenda sarà lunga: «È vero, l’unico distributore della città, in via Keplero è chiuso e riaprirà, rinnovato e potenziato, solo tra sei mesi. La stazione di rifornimento più vicina resta quella che si trova sulla MeBo all’uscita della galleria di Castelfirmiano». La ristrutturazione dell’impianto di Bolzano Sud si annuncia imponente. «Stiamo lavorando ad un distributore Multienergy che oltre ai carburanti normali, distribuirà anche idrogeno e biogas».
L’Alpengas è impegnata – infatti – a portare avanti un progetto unico in Italia, insieme alla Fiat, all’Agip ed al Tis, che porterà alla sperimentazione della prima vetturetta ad idrogeno. Prospettive entusiasmanti ma chi ha scelto il metano resta a piedi: «L’auto ibrida (che va sia a benzina che a gas metano), ci è costata un occhio e adesso ci tocca andare a benzina perchè non è possibile finire sulla MeBo ogni volta che si vuol fare il pieno». Anche perchè non sempre il distributore a metano funziona. «Ogni tanto – raccontano gli affezionati del gas – c’è il cartello con su scritto “guasto” e così ci tocca tornare indietro».
Altra nota dolente quella del prezzo. «Ne stanno approfittando e in poche settimane è passato da 0.875 euro al chilo a 0.935 e avanti di questo passo». Staffler spiega che la situazione non è facile e che a lamentarsi oltre ai clienti sono anche gli operatori del settore. «La Provincia potrebbe darsi una mossa – riprende – perchè aveva promesso contributi a chi avesse aperto un distributore a metano ma fino ad ora i soldi sono arrivati solo all’impianto di Sinigo. Gli altri non hanno visto nulla. So di un mio collega che doveva aprire un nuovo distributore e che, visti i chiari di luna, ha rinunciato».
E sono tanti gli operatori che stanno storcendo il naso perchè la Provincia ha deciso di spendere parecchi milioni di euro per sostenere, insieme all’A22, il progetto che porterà l’Autostrada del Brennero ad essere la prima d’Europa dotata di una rete di impianti per la distribuzione dell’idrogeno senza pensare, prima, di potenziare la rete del metano che conta, in tutto l’Alto Adige, su 7 stazioni. A tutt’oggi sono mille in tutta la provincia (esclusi turisti e macchine di passaggio) le auto ibride. «Dato positivo». Nel 2006 erano 500 mentre solo l’anno scorso la concessionaria Fiat di Bolzano ne ha vendute un centinaio. Un mercato sempre più interessante visti i salassi di benzina e diesel.
Fonte: http://espresso.repubblica.it