Anfia: occorre rilanciare le rete di distribuzione del metano
02/10/2008 - Nicola Ventura
Roma – Un’industria da record, quella autoveicolistica italiana: 2.500 aziende, 165 miliardi di euro di fatturato nel 2007, 2 miliardi di euro investiti in Ricerca e Sviluppo (10% dell’investimento a livello europeo) e oltre 81 miliardi di gettito fiscale, più del 22% dell’intero gettito europeo e maggiore fetta di contribuzione alle entrate fiscali dello Stato italiano.
Con 375.000 addetti, comprendendo la subfornitura, l’engineering & design, la vendita e post vendita, il comparto si colloca tra i principali ‘‘datori di lavoro’’ del Paese.
‘‘La difficile situazione congiunturale a livello mondiale — ha commentato Eugenio Razelli, Presidente ANFIA — ha comportato la revisione al ribasso di tutte le previsioni di crescita del settore. La nostra filiera sta affrontando questo delicato momento non solo con grinta e determinazione, ma anche avanzando proposte e richieste di maggiore collaborazione sia con le Istituzioni che con gli stakeholder.’’
Dopo un 2007 che ha visto il mercato autoveicolistico in forte sviluppo, il 2008 è stato caratterizzato da indici di fatturato della filiera automotive in crescita fino ad aprile. A partire dal mese di maggio, a causa della forte flessione che sta interessando il mercato dell’auto (-12% nei primi 8 mesi dell’anno), la produzione è diminuita (-15% nei primi 7 mesi dell’anno) iniziando una fase calante che dovrebbe continuare nei mesi a venire. La previsione sulla chiusura d’anno è pari a 2.170.000 immatricolazioni auto, in calo del 13% rispetto alla chiusura del 2007.
‘‘Il nostro obiettivo è la creazione di un sistema basato sul principio della co-responsabilità dei tre attori chiave del comparto: autoveicoli, infrastrutture e utenti, chiamati ad agire nell’immediato — con interventi coordinati a beneficio della collettività — nelle aree tecnologia, combustibili e rete infrastrutturale — prosegue Razelli. ‘‘Fare sistema’’, in una logica di approccio integrato, è condizione indispensabile per affrontare le sfide future, in particolare quella della mobilità sostenibile — emissioni di CO2, tematiche energetiche, sviluppo di nuovi carburanti. La filiera chiede perciò, a partire dalla creazione di un tavolo di confronto, di essere sostenuta in questo intento, con un piano di interventi statali di breve e lungo termine sia sul fronte fiscale, sia su quello infrastrutturale ’’
In particolare:
– detassazione parziale o totale su base pluriennale, del reddito d’impresa o di lavoro autonomo, a fronte dell’acquisto di beni strumentali (come già previsto nel 2001 dalla Legge Tremonti bis) allo scopo di agevolare gli investimenti delle imprese (incluse quelle dell’autotrasporto) e favorire il miglioramento della dotazione di beni strumentali attinenti all’esercizio della propria attività
– reintroduzione per alcune categorie di beni strumentali degli ammortamenti accelerati ed anticipati cancellati con la Finanziaria 2008
– riduzione e semplificazione della tassazione reinvestendo parte del gettito in infrastrutture e nel rinnovo del parco circolante
– programma di rilancio del metano per rendere veramente omogenea la rete di distribuzione nazionale ad oggi ancora troppo frammentata; recepimento del Piano Metano insieme al Piano Biocarburanti
– promozione di comportamenti consapevoli da parte degli utenti, con la diffusione di corsi di ecodriving, così come si sta avvenendo in Europa e negli Stati Uniti.
L’Assemblea ANFIA è stata anche l’occasione per fare un sintetico bilancio delle attività associative svolte nell’ultimo anno: il numero delle aziende associate è cresciuto del 15%, segno evidente del rinnovato interesse della filiera a ‘‘fare sistema’’ e del successo di un’ampliata e diversificata offerta di servizi, dalla formazione alle iniziative a supporto dei progetti di internazionalizzazione delle imprese. ANFIA intende continuare in questa direzione, impegnandosi a sviluppare attività e contenuti che diano valore alle aziende.