UNRAE: l’Italia è rimasta la sola ad ignorare l’auto elettrica
23/05/2011 - Nicola Ventura
“Con il «Piano Merkel», approvato in questi giorni dal Governo tedesco, praticamente tutta l’Europa ha messo a punto coordinati programmi di incentivazione per lo sviluppo dei veicoli elettrici.
Solo l’Italia brilla per la sua assenza ed ha una posizione divenuta sempre più difficile da comprendere”.
Con queste parole, Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, ribadisce la posizione dell’Associazione delle Case estere operanti in Italia e che già varie volte, anche in sede istituzionale (come nel corso dell’audizione, presso la Commissione Trasporti della Camera, sul Progetto di Legge “Ghiglia” sulle auto elettriche) ha avuto modo di sottolineare come questa assenza di misure di supporto a livello pubblico-centrale stia non solo “penalizzando i grandi investimenti messi in atto dalle Case nel settore delle auto elettriche ed ibride, ma stia anche ponendo l’Italia in una posizione di retroguardia”.
L’Overview of purchase and tax incentives for electric vehicles in the EU predisposta, già qualche tempo fa, dall’ACEA – l’Associazione Europea dei Costruttori di Autoveicoli – fotografa in modo inequivocabile questa situazione, con la puntuale elencazione delle misure attraverso le quali in tutti i maggiori Paesi Europei (Francia, Gran Bretagna, Spagna), ai quali oggi si aggiunge anche la Germania – lo sviluppo delle auto ibride ed elettriche viene stimolato ed accompagnato dalla mano pubblica.
“A questo punto – conclude Filipponi – è urgente e indispensabile che anche in Italia Governo e Parlamento prendano gli opportuni provvedimenti per allineare il nostro Paese ad una realtà ormai consolidata nel resto d’Europa”.