Mercato: dopo l’ennesimo crollo del mercato a Febbraio l’UNRAE chiede incentivi

03/03/2012 - Nicola Ventura

    “Dopo mesi di indifferenza, i dati delle immatricolazioni del mese di febbraio, diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non hanno bisogno di ulteriori commenti”. Il Presidente dell’UNRAE, Jacques Bousquet

    ha voluto così sottolineare le 130.661 targhe consegnate e la flessione del 18,9%. “Considerata la stagionalità del mercato italiano, questi dati proiettano una tendenza annua molto più bassa di ogni precedente previsione a 1.370.000, con un impatto fiscale, occupazionale e sociale che lo Stato non potrà più ignorare.”

    La crisi generale che sta vivendo il Paese riporta alla memoria la profonda depressione che caratterizzò il periodo 1993-1997.

    In una Conferenza Stampa straordinaria convocata dall’UNRAE a Roma, è stata affrontata la delicatissima situazione frutto della drammatica contrazione della domanda.

    Nel 2012 2,3 miliardi di euro in meno di IVA per le casse dello Stato

    Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione che, applicando la stagionalità del mercato italiano, proietta una tendenza da 1.370.000 vendite nell’anno, il che significa un minor introito per le Casse dello Stato pari a circa 2,3 miliardi di euro di IVA e un calo del fatturato per le aziende di 13 miliardi. Le conseguenze per il settore dell’auto saranno devastanti: ne sarà colpita l’intera filiera Case, Concessionari, Riparatori, Produttori di componentistica, Fornitori.

    Le Reti ufficiali di vendita perderanno nel corso del 2012 circa 350 mandati e con essi circa 7.000 addetti di concessionari, in gran parte personale altamente specializzato, che avrà difficoltà a trovare nuove collocazioni lavorative. Considerando le necessarie riorganizzazioni anche nelle Concessionarie virtuose, l’UNRAE stima un totale di 10.000 persone che perderanno il lavoro, senza accesso agli ammortizzatori sociali.

    Il crollo della domanda, e quindi delle vendite di nuove auto, porterà con sé minori investimenti pubblicitari, impattando negativamente sulla carta stampata ed è ipotizzabile anche un minor interesse dei lettori per i giornali che trattano di automobili.

    Pur valutando positivamente un’attesa, moderata crescita del PIL a +0,2, se nel 2013 non avremo un miglioramento delle aspettative e del clima di fiducia delle famiglie, il mercato italiano dell’auto continuerà ad esprimere numeri tendenzialmente

    bassi come quelli dell’anno in corso, senza dimostrare, quindi, significative inversioni di tendenza. E’, pertanto, indispensabile intervenire subito.

    L’UNRAE ha proposto quattro azioni a vantaggio delle famiglie e dei giovani, delle Piccole e Medie Imprese, degli acquirenti delle auto ad alte prestazioni e dei Concessionari.

    Piano triennale di rinnovo del parco circolante

    Per le famiglie e per i giovani, si chiedono agevolazioni attraverso un piano strutturale, articolato in tre anni, orientato a stimolare il rinnovo del parco circolante. La misura deve basarsi sulla neutralità tecnologica, senza discriminazioni fra le diverse fonti di alimentazione dei veicoli. In linea con gli obiettivi dettati dall’Europa sull’abbattimento delle emissioni di CO2, l’UNRAE propone tre livelli di sostegno all’acquisto con alienazione di vetture con oltre 10 anni di età (Euro 2, 1, 0), basati sui bassi livelli di emissioni di CO2:

    – 800 euro fra 120 e 96 g/km di CO2

    – 1.200 euro fra 95 e 51 g/km di CO2

    – 5.000 euro sotto ai 50 g/km di CO2

    La sostituzione è indispensabile per ottenere l’irrinunciabile abbattimento delle emissioni ed il rinnovamento in un mercato maturo.

    Nella stima elaborata dall’UNRAE questa misura dovrebbe consentire il recupero di circa 230.000 vendite aggiuntive nel corso dei prossimi 12 mesi. Il costo sopportato per l’operazione (circa 507 milioni di euro) sarebbe totalmente ripagato dal maggiore introito fiscale e, quindi, a costo zero per il bilancio dello Stato.

    Di questa azione beneficerebbe anche la componentistica italiana, attraverso l’aumento degli acquisti delle Case estere, oggi a 44 euro ogni 100 in Italia e 41 euro ogni 100 nel solo Piemonte.

    Per le auto aziendali applicare le regole europee

    Le auto aziendali rappresentano una voce di spesa non trascurabile, soprattutto per le Piccole e Medie Imprese che contribuiscono alla formazione del 65% del PIL e che oggi sono prigioniere della stretta creditizia.

    In un periodo in cui si fa spesso ricorso alla necessità di un’armonizzazione europea, il trattamento fiscale delle auto aziendali in Italia è ben lontano da quello praticato in Europa.

    – Ammortamento in 4 anni contro la media europea di 2 anni

    – Quota spese deducibili 40% contro il 100% in Europa

    – Detraibilità IVA del 40% contro il 100% in Europa

    – Tetto ammortizzabile fino a 18.076 euro contro il no limit in Europa

    L’UNRAE chiede l’allineamento all’Europa a partire dalla riduzione del periodo minimo di ammortamento a 2 anni e dalla deducibilità al 100% dei costi, almeno per le auto nuove.

    Maggior equilibrio per le auto ad alte prestazioni

    Il settore delle auto di lusso, individuato attraverso il parametro della potenza, ha generato una fuga di clienti destinata a rendere poco credibile la previsione di incasso dal cosiddetto superbollo, che lo Stato indica in 168 milioni di euro. Il calo delle vendite stimato al 40% determinerà un minor gettito da IPT, IVA e bollo, valutato attorno ai 105 milioni di euro, e un aumento degli stock di vetture usate con deprezzamenti stimati del 30%, con conseguente notevole danno per gli operatori commerciali. Soprattutto, come raccontato anche dalla stampa quotidiana, sta aumentando il numero dei clienti che cercano di disfarsi delle auto ad elevate prestazioni. Gli accertamenti sono giusti, ma la criminalizzazione generalizzata sta allontanando proprio quel tipo di clientela che, avendo disponibilità economica, può meglio alimentare le entrate dello Stato.

    Concessionari

    E’ necessario che le Banche recepiscano le raccomandazioni di Banca d’Italia e BCE nell’utilizzo dei 131 miliardi che gli sono stati assegnati al tasso dell’1%, liberando risorse per il credito e aumentando la fiducia verso l’affidabilità degli imprenditori virtuosi.

    1 miliardo evaso da chi non paga la tassa di possesso

    Da tempo l’UNRAE richiama l’attenzione sull’enorme evasione del pagamento della tassa di possesso, valutata in 1 miliardo di euro sui 5,6 che le Regioni incassano. Gli evasori sono facilmente rintracciabili attraverso i sistemi informatici esistenti e le risorse recuperate potrebbero essere utilizzate per il rilancio del settore.

    UNRAE considera e stima questo Governo per la sua estrazione tecnica ed europeista e confida, con l’aiuto della Stampa, che il dramma dei numeri che l’auto sta vivendo venga rapidamente recepito ed affrontato.