L´Ue incentiva il trasporto pubblico pulito
25/05/2009 - Nicola Ventura
L’Unione europea ha più volte sottolineato l’esigenza di misure specifiche nel settore dei trasporti per affrontare le questioni dell’uso dell’energia e delle emissioni di gas a effetto serra. Adesso con la direttiva pubblica sulla Gazzetta Ufficiale europea di oggi
(che entrerà in vigore fra 20 giorni; a cui gli Stati dovranno adeguarsi entro il 4 dicembre 2010) mira a stimolare il mercato dei veicoli adibiti a trasporto su strada puliti e a basso consumo energetico, e soprattutto — per il notevole impatto ambientale che ciò produrrebbe — ad influenzare il mercato dei veicoli standard prodotti su larga scala come autovetture, autobus, pullman e autocarri. Quindi dispone che gli impatti ambientali siano inseriti tra i criteri di aggiudicazione degli appalti per i servizi di trasporto pubblici e individua le metodologie di calcolo per trasformare in valore monetario le emissioni inquinanti.
Dunque, al fine di promuovere e stimolare il mercato dei veicoli puliti e a basso consumo energetico e di potenziare il contributo del settore dei trasporti alle politiche della Comunità in materia di ambiente, clima ed energia, gli Stati Membri dovranno assicurare che entro il 4 dicembre 2010 le amministrazioni o gli enti nella misura in cui sono soggetti all’obbligo di applicare le procedure di appalto (stabilite dalle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE) e gli operatori che assolvono obblighi di servizio pubblico (nel quadro di un contratto di servizio pubblico) tengano conto, al momento dell’acquisto di veicoli adibiti al trasporto su strada, dell’impatto, delle emissioni di CO2 e di talune sostanze inquinanti come le emissioni di ossidi di azoto (NOx ), di idrocarburi diversi dal metano (NMHC) e dell’impatto ambientale imputabili all’esercizio nel corso dell’intero ciclo di vita.
Alcuni studi effettuati a livello europeo (come lo studio ExternE ma anche il programma Aria pulita per l’Europa della Commissione e lo studio Heatco) hanno dimostrato che l’inclusione dei consumi di energia, delle emissioni di CO 2 e delle emissioni inquinanti fra i criteri di aggiudicazione non genera un aumento dei costi totali, ma anticipa piuttosto nella decisione relativa all’appalto i costi di esercizio generati nell’intero arco di vita. Questo approccio, trasforma in valore monetario le emissioni inquinanti effettive e non richiede – secondo l’Ue – la definizione di norme supplementari.
Ecco dunque che l’Ue definisce una gamma di costi delle emissioni di CO2 e di sostanze inquinanti così da permettere la flessibilità necessaria affinché le amministrazioni aggiudicatrici, gli enti aggiudicatori e gli operatori possano tener conto della loro situazione locale e così ad assicurare un appropriato grado di armonizzazione. E visto che l’acquisto di veicoli adibiti al trasporto su strada puliti e a basso consumo energetico offre un’occasione alle città che intendono connotarsi come rispettose dell’ambiente, l’Ue sottolinea l’importanza di rendere disponibili su Internet le informazioni sugli appalti pubblici comprese le informazioni sugli strumenti finanziari disponibili nei singoli Stati membri in materia di mobilità urbana e promozione di veicoli adibiti al trasporto su strada puliti e a basso consumo energetico.
Fonte: http://www.greenreport.it