After-market: il CNA chiede maggior sostegno agli incentivi

06/02/2009 - Nicola Ventura

    Apertura di un tavolo che affronti con determinazione non solo il calo congiunturale nella vendita delle auto nuove ma anche la crisi del settore dell’indotto, compresi i comparti della componentistica e dell’automotive after-market.

    E’ quanto chiede in una lettera il Presidente della Cna, Ivan Malavasi, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

    «Questo settore, in cui operano migliaia di imprese può fornire un importante contributo alla politica ci contenimento delle emissioni nocive nonché migliorare la sicurezza di un parco auto non nuovissimo – spiega Malavasi -abbiamo suggerito al Governo di adottare specifici interventi per rivitalizzare un settore che già da tempo subisce pesanti flessioni in termini di perdita di posti di lavoro per problemi strutturali e di mercato, e contemporaneamente per alleviare le difficoltà finanziare delle famiglie». 

    Sono infatti preoccupanti i dati che si riferiscono alla consistenza numerica della categoria negli ultimi anni: la somma delle unità locali di meccanici, elettrauto, carrozzieri e gommisti nel 2001 era di circa 70.000 unità, nel 2007 il dato era sceso a circa 60.000. Stessa sorte anche per l’occupazione, che ha subito una flessione nello stesso periodo di circa il 14% (210.000 addetti nel 2001, 180.000 nel 2007). «Le ragioni di questo trend negativo – come spiega nella lettera il Presidente Malavasi –  oltre al progressivo miglioramento e sofisticazione tecnologica che rende meno bisognosi di interventi le auto, vanno ricercate nelle strategie di post-vendita adottate dalle case costruttrici che producono ovviamente ricadute negative nei confronti delle imprese indipendenti dell’autoriparazione».

    Occorre anche considerare che, in termini di spesa, il settore dell’after-market auto esprime valori ragguardevoli: nel 2007 gli italiani hanno sborsato 25 miliardi di euro per manutenzioni e 7 miliardi di euro per l’acquisto o la riparazione di pneumatici, per un totale di 32 miliardi di euro. Complessivamente, tra il 2002 e il 2008, si è registrata una crescita consistente della spesa delle famiglie per gli autoveicoli, passata da 181,6 miliardi di euro a 215,9 miliardi di euro (fonte: elaborazione CNA su dati ACI).

    Per fronteggiare incisivamente la crisi la Cna ha proposto al Presidente Berlusconi di abbassare, anche temporaneo, dell’Iva sulle riparazioni e di introdurre misure di sgravio fiscale sulle spese di manutenzione delle auto.

    In materia di “riqualificazione energetica del parco auto circolante” e per venire in aiuto alla famiglie ha altresì avanzato la richiesta che venga assicurato un adeguato sostegno a chi decide di trasformare la propria auto da benzina a Gpl  che oggi è di soli 350 euro, meno di1/4 dell’incentivo riconosciuto alle Case costruttrici per la vendita di auto nuove a Gpl.
    Fonte: http://www.bergamonews.it