Primo test drive per Phylla
01/12/2008 - Nicola Ventura
Phylla, il veicolo urbano multi-ecologico e sostenibile, è ai nastri di partenza, pronto a mostrare concretamente le prerogative di una city car diversa da tutte le altre, in sintonia con la sfida della Regione Piemonte di diventare motore e promotore dell’ecologia in Italia.
Presentata nel maggio scorso durante “Uniamo le Energie”, Phylla è diventata realtà nell’anno di Torino Capitale Mondiale del Design: è elettrica, si avvale dell’impiego combinato di fonti di energia tradizionale e alternativa, è totalmente riciclabile, racchiude soluzioni sperimentali che minimizzano i consumi energetici e materiali ad elevata efficienza strutturale, è flessibile perché dotata di un’architettura che consente di applicare nel tempo soluzioni per migliorare le performance e contenere i costi, è multiuso nell’utilizzo e nella personalizzazione, annulla le emissioni di gas inquinanti e di anidride carbonica nelle aree urbane (zero emissioni), riduce l’impatto ambientale durante e al termine della sua esistenza. Inoltre, è in grado di raggiungere livelli di costo chilometrico molto inferiori rispetto a una city car a benzina.
Il percorso del prototipo di Phylla è iniziato il 28 novembre dal totem fotovoltaico dell’Environment Park di Torino, alla presenza della presidente della Regione, Mercedes Bresso, e dell’assessore alla Ricerca, Innovazione ed Energia, Andrea Bairati.
La sfida lanciata dalla Regione è stata raccolta dai partner del progetto, che hanno unito le proprie competenze per Oltre alla Regione, ente promotore e finanziatore, hanno partecipato con impegno al progetto l’Environment Park, che ha contribuito a definire e selezionare le tecnologie innovative per l’ambiente, il Centro Ricerche Fiat, a cui in qualità di vehicle project leader sono state demandate le scelte tecniche e architetturali per lo sviluppo del dimostratore marciante, il Politecnico di Torino, con il ruolo di programme manager per la gestione complessiva del progetto e il coordinamento dei partner. Hanno inoltre collaborato la Camera di Commercio di Torino con il progetto From Concept to Car, l’Istituto Europeo di Design e l’Istituto di Arte Applicata e Design, Novamont e il Consorzio Proplast, Sagat, Enecom, Sydera e Bee Studio.
“Sfruttare l’energia solare per far funzionare un’auto, almeno per quel che riguarda quelle di piccola e media cilindrata, è una sfida che può essere vinta e il progetto di Phylla è un primo passo in questa direzione – ha detto Bresso – Ci sono certamente aspetti da perfezionare perché si possa passare dal prototipo alla produzione vera e propria di un’auto in grado di alimentarsi con energia autoprodotta. Ma la guerra d’indipendenza dal petrolio che abbiamo lanciato deve partire dai settori nei quali è tecnicamente più facile vincerla, e il comparto dell’auto e dei trasporti è uno di questi”.“Non so se la produzione di veicoli multiecologici ci aiuterà a uscire dalla crisi – ha osservato Bairati – . Certo è che la clean energy è l’unica immagine di futuro che possiamo regalare al nostro presente. Non solo un prototipo e un oggetto di significativo interesse tecnologico, ma un punto di partenza per continuare a lavorare insieme e far fronte a tematiche sempre più urgenti come l’inquinamento atmosferico e la mobilità sostenibile”.
Le diverse fasi del progetto sono documentate nel volume “Phylla, il sole a quattro ruote”, edito dall’Associazione Tecnica dell’Automobile, che racconta l’avventura dello sviluppo di questo veicolo-laboratorio, il suo know-how e le tecnologie più innovative utilizzate per realizzarlo.
Fonte: Regione Piemonte