Parte da Imola la rinascita del veicolo elettrico
06/06/2008 - e2net
Un nuovo futuro aspetta la città di Imola, un futuro all’insegna della mobilità sostenibile, grazie ai nuovi mezzi elettrici che la Micro-Vett costruisce proprio a Imola e che verranno presto utilizzati dal Comune. Mezzi che verranno alimentati grazie all’energia prodotta nelle ore notturne (e quindi in eccesso) dalla centrale di cogenerazione che è ora in costruzione.
Questo il panorama che ha disegnato Gaetano Di Gioia, il padre della Micro-Vett, l’azienda leader nel settore sorta dal 1987. Da lui ci siamo fatti raccontare la storia della sua azienda, di come oggi siano arrivati a produrre nuove batterie che permettono ai veicoli elettrici di ricaricarsi in soli 10 minuti invece che in diverse ore e ad avere prestazioni del tutto simili a quelle delle auto con motore scoppio.
“Abbiamo iniziato nel 1987, producendo un veicolo costruito interamente nella nostra fabbrica, ma già dal 1988 iniziammo a collaborare con le grandi case automobilistiche come la General Motors realizzando dei piccoli veicoli. Dal 1990 abbiamo trovato un partner nella Piaggio realizzando la versione elettrica del Porter, collaborazione che dura tutt’oggi. Da allora ne abbiamo venduti 4000: è la flotta di automezzi elettrici più numerosa di tutta Europa. In questi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e ci ha permesso di superare alcuni problemi, ad esempio oggi possiamo avere batterie meno pesanti e con prestazioni energetiche migliori. Proprio in questi giorni stiamo testando un Doblò con un nuovo accumulatore elettrico realizzato in collaborazione con due aziende di Oslo. Questa auto si ricarica in soli 10 minuti, ha un’autonomia di 150 chilometri in circuito urbano e raggiunge i 120 Km/h.”
Grazie a queste nuove ‘batterie’ che dovrebbero essere messe in commercio tra il 2009 ed il 2010 la ricerca sui motori ad idrogeno sembra essere stata messa da parte. “Il ricorso all’idrogeno nasceva dalla necessità di aumentare le prestazioni delle auto elettriche e di diminuire la durata del rifornimento, questi due problemi sono stati risolti con queste nuove batterie. Noi stessi abbiamo fermato il progetto Neo che si muoveva in questa direzione, ma oggi in tutta Europa si parla solamente di elettrico puro.” Oggi, le auto elettriche e quelle con motori normali sono davvero simili, ma la Micro-Vett ha incentrato la sua produzione sui veicoli commerciali. “Abbiamo una vasta gamma di prodotti grazie alla collaborazione con la Piaggio, con la Fiat e con Iveco, ma produciamo soprattutto veicoli commerciali come il Fiorino ed il Ducato, per la Iveco realizziamo il Daily bimodale ovvero ha due motori, uno a scoppio ed in parallelo uno elettrico che può essere attivato in caso di necessità, ovvero quando si è in città. Il motivo di questa attenzione per i veicoli commerciali è data dal fatto che in città, nelle zone a traffico limitato ad esempio, possono entrare solo questi veicoli. Mentre un cittadino può utilizzare i trasporti pubblici, per le merci non c’è nessuna alternativa. Ecco quindi l’idea di realizzare veicoli a zero emissioni pensati proprio per i centri urbani. Ora, con il patrocinio di Hera e del Comune di Imola stiamo progettando fornire alla città una flotta di veicoli per l’Asl, i vigili urbani, ma anche per il trasporto pubblico. Inoltre è stato avviato uno studio che ha coinvolto l’Università di Bologna per sfruttare l’energia prodotta nelle ore notturne dalla centrale di cogenerazione per ricaricare gli accumulatori delle auto elettriche. Lo studio dimostra che grazie a questo intreccio si abbassano ulteriormente le emissioni di Co2, di benzene, di altri gas nocivi, ma soprattutto si abbassa la concentrazione di polveri sottili. Insomma, si risparmia energia e si tiene l’aria pulita.”
Chiudiamo la nostra chiacchierata con Gaetano di Gioia con una curiosità, il suo Doblò ha vinto il Rally di Montecarlo lo scorso 29 marzo. Sia chiaro, si è aggiudicato la prova speciale del Rally dedicato alle auto elettriche, ma Gaetano è orgoglioso dell’impresa: “era la quinta volta che partecipavamo al Rally e c’erano solo due altre automobili elettriche, ma vedere la nostra auto battere altre case che spendono fior di milioni, è stata davvero una grande soddisfazione. Sul circuito di Montecarlo il nostro Doblò ha percorso i 140 chilometri e 3000 metri di dislivello della tappa con un solo pieno, mentre le altre due prodotte una da un colosso svedese e l’altra dalla Citroen non sono arrivate al traguardo.”Fonte: http://www.capitanata.it