Tramontano (Ecogas): Metano e Gpl sono la via per combattere il PM10
29/06/2010 - Nicola Ventura
Si è svolta ieri a Bologna l’Assemblea Generale Ordinaria del Consorzio Ecogas, Consorzio Gas Ecologici per Autotrazione, che riunisce gli operatori del settore del GPL e del metano per auto, carburanti ecologici che hanno all’attivo, nel nostro Paese, un parco circolante
vicino ai 2 milioni di unità e circa 3.000 distributori stradali.
All’ordine del giorno: approvazione bilancio al 31/12/2009, situazione del mercato in assenza di incentivi, rinnovo cariche consortili 2010-2012.
Presidente diventa Alessandro Tramontano, già direttore tecnico dal ’95 e direttore generale dal 2002, carica che conserva anche ora. Alla vice presidenza confermati Riccardo Bott della Alfa Gasauto di Roma e Carlo Coluccio del Gruppo Landi di Reggio Emilia.
Nella sua relazione, Tramontano ha aggiornato gli intervenuti sull’intensa attività consortile in sede europea, in particolar modo all’interno del nuovo gruppo ad hoc sui veicoli a gas – Gaseous Fuels Vehicles, GFV – nato in seno alle Nazioni Unite, che sta perfezionando il regolamento ECE/ONU n. 115, su requisiti e procedure di omologazione dei sistemi di conversione a gas per gli autoveicoli (il regolamento ha il merito di avere armonizzato il settore a livello internazionale).
Tra gli obiettivi, la suddivisione in tre sezioni:
Bi-Fuel, per i sistemi che consentono l’alimentazione del motore alternativamente con due combustibili (es. benzina/metano o benzina/GPL), dedicata unicamente al motore ad accensione comandata,
Bi-Fuel GDI, per sistemi costituiti da iniezione diretta del gas, che consentono l’alimentazione del motore alternativamente con due combustibili dedicata unicamente al motore ad accensione comandata;
Mixed-Fuel o Dual-Fuel, per sistemi che consentono l’alimentazione del motore in contemporanea dei due combustibili, dedicata sia al motore ad accensione comandata, sia a quello ad accensione spontanea.
Durante l’incontro grande attenzione è stata dedicata alle problematiche relative all’inquinamento atmosferico e allo status di carburanti ecologici a basso impatto ambientale di GPL e metano. “Un toccasana per l’industria automobilistica – ha dichiarato Alessandro Tramontano – che grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 ottenuta proponendo modelli a gas eviterà quote significative di onerosissime sanzioni europee. Ora i carburanti gassosi possono svolgere lo stesso ruolo per rendere più efficaci i provvedimenti delle amministrazioni italiane per abbattere i livelli di PM10.”
L’Italia è infatti entrata in procedura d’infrazione – la sanzione prevista è di 1 miliardo e 700 milioni – a causa dei superamenti dei livelli di PM10 consentiti nelle aree urbane. Ha solo un mese di tempo per presentare una richiesta di deroga, proponendo un piano che includa soluzioni che abbiano un effetto immediato.
Il contributo che potrebbero dare i carburanti ecologici GPL e metano è già stato evidenziato in Parlamento e in un documento approvato dalle Commissioni Camera VIII e IX, che impegna il Governo, si recita che, “per quanto concerne il trasporto privato, deve essere promossa la diffusione dei veicoli con ridotta capacità inquinante”.
In particolare, si vogliono “introdurre meccanismi volti a disincentivare la circolazione dei mezzi inquinanti in transito su tutto il territorio nazionale e favorire l’utilizzo di veicoli a minore impatto ambientale (a gas metano, a GPL, elettrici e ibridi), anche attraverso il rifinanziamento di strumenti di intervento già sperimentati”.
In quest’ottica, il Consorzio Ecogas chiede che GPL e metano vengano ufficialmente inseriti nel piano, sostenuti da misure di promozione, quali incentivi finanziari e agevolazioni sul bollo auto. In merito ai primi, rifinanziando i programmi che già hanno dimostrato di funzionare – incentivi MSE e ICBI.
In merito ai secondi, l’associazione ha elaborato una proposta per l’applicazione dell’esenzione pluriennale dal pagamento del bollo auto – come previsto dalla L. 99/2009 e dalla L. 286/2006 – che sta presentando alle Regioni. Primo appuntamento dell’associazione dopo l’Assemblea, il 2 luglio al Ministero dello Sviluppo Economico per valutare le fasi operative della creazione di un Marchio Collettivo Nazionale di Qualità.