Le bombole del metano verso la pensione?
25/03/2014 - daniele.pizzo
Una delle sfide più difficili per gli ingegneri che si trovano a progettare un’auto alimentata a metano è il posizionamento delle bombole. Sia per ragioni di pressione che di capacità, dunque di autonomia del veicolo, siano esse in acciaio o nelle più leggere fibre composite, le normali bombole cilindriche occupano tanto spazio che più o meno a seconda del modello viene sottratto al bagagliaio o all’abitacolo.
Un nuovo materiale denominato “BrightBlack” potrebbe però aprire nuove strade: si tratta di un materiale poroso derivato dal carbonio e rivestito da un polimero plastico, che è in grado non di contenere il metano come una normale bombola cava all’interno, bensì di assorbirlo come una spugna. I vantaggi sono molteplici: innanzitutto si può dare al serbatoio la forma desiderata e ciò permette di sfruttare quegli spazi irregolari di un’auto, anche ristretti, in cui non è possibile alloggiare una bombola; la pressione di stoccaggio è di soli 500 PSI a parità di quantità, dunque non c’è bisogno di alte pressioni per il rifornimento; in caso di rottura il gas naturale viene rilasciato nell’atmosfera più lentamente.
Tutto ciò diventerà realtà, probabilmente, solo tra qualche anno: questa tecnologia concepita dalla californiana SRI International è stata concessa in licenza alla startup BlackPak Inc. che punta a sviluppare e a commercializzare in tempi brevi i serbatoi a bassa pressione in BrightBlack con particolare attenzione per le applicazioni in ambito automotive.