Gpl e metano in auto, non facciamo confusione

12/07/2009 - Nicola Ventura

    La spaventosa tragedia di Viareggio ha scosso tutti e, di riflesso, turbato molti automobilisti che usano vetture a Gpl (gas di petrolio liquefatto). Persino chi viaggia a metano si è posto qualche interrogativo.

    Il che è facilmente spiegabile: si tratta di due tipi di carburante totalmente diversi , ma quasi sempre associati nel segno dell’ecologia e del risparmio.

    Come spesso capita in eventi così spaventosi, si può cadere in confusione e fare di ogni erba un fascio. Un rischio che il Consorzio Ecogas e la Federmetano hanno percepito. Sono scattate alcune puntualizzazioni per offrire una visione (magari interessata, è ovvio, ma opportuna) della situazione. Associare l’incidente di Viareggio all’uso del Gpl per autotrazione, dicono gli esperti, è analogo al collegare un incidente a una petroliera che trasporta benzina con i veicoli in circolazione che usano quel carburante. In sostanza, tra i prodotti coinvolti e trasportati e il loro uso civile non esiste correlazione, salvo il fatto che bisogna usare molta attenzione.

    Secondo Alessandro Tramontano, direttore del Consorzio Ecogas, la sicurezza degli impianti a gas per gli autoveicoli è garantita. Il Gpl non aggiunge pericolosità alla vettura. Collaudi, test e prove sono severissimi. Gli impianti, oltre a essere costruiti con parti la cui resistenza è progettata per lo specifico utilizzo di gas in pressione, sono dotati di una serie di componenti a sicurezza attiva la cui azione si manifesta solo in caso di necessità, al pari di airbag ed Abs.

    E il metano? Niente a che vedere con il Gpl. Dante Natali, presidente della Federmetano, spiega che è il gas caratterizzato dalla temperatura di autoaccensione più elevata tra i carburanti in uso e che, quindi, è più difficile che si determini una combustione). Il metano, poi, è più leggero dell’aria e in caso di perdita tende a disperdersi verso l’alto e non ad accumularsi, riducendo in tal modo i rischi di incendio. I serbatoi delle auto che lo utilizzano sono sottoposti a un rigido collaudo e, ogni 4 anni, a revisione obbligatoria da parte di un ente indipendente. Le autovetture di serie a metano sono inoltre sottoposte agli stessi crash-test delle altre.

    Insomma, in questo campo non ci sono particolari differenze tra vetture a benzina, a Gpl (che, però, restano confinate al primo piano sotterraneo nei parcheggi e debbono nel passaggio di certi trafori, come quello del monte Bianco) e a metano. Aggiungiamo noi: in tema di autotrazione il gasolio resta il carburante che si incendia con minor facilità. L’esperienza nautica insegna.
    Fonte: www.lastampa.it