24 Ore di Le Mans 2014, un’edizione davvero “eco”
14/06/2014 - daniele.pizzo
Mai come in questa 82esima edizione la 24 Ore di Le Mans si è tinta di un verde così profondo. Basta scorrere la entry list per scoprire che nella categoria LM P1, la maggiore che compete per la vittoria assoluta, quasi tutte le vetture sono ormai delle ibride E’ l’effetto del regolamento tecnico voluto dall’ACO (l’automobil club che organizza da sempre la corsa in pista più estenuante del mondo) che ha di fatto costretto i grandi costruttori ad adeguarsi: molti lo hanno fatto in anticipo, come Audi che da due anni vince con le sue Audi R18 e-tron quattro, mentre altri hanno raccolto da poco la sfida, come Porsche e la sua 919 Hybrid, vettura che riporta la Casa tedesca a Le Mans nella classe regina dopo una lunghissima assenza del costruttore più titolato. Terza incomoda tra le due teutoniche, la Toyota TS 040 Hybrid, che partirà dalla pole position.
Ma la Le Mans 2014 è anche l’edizione che porta alla ribalta un altro costruttore giapponese che dal 2015 sfiderà le tre big a suon di tecnologie “green”: si tratta di Nissan, che in attesa di schierare il prossimo anno una sua LM P1 sta già dimostrando di saperci fare portando in gara la “strana” Nissan Zeod RC, una specie di triciclo (ma le ruote anteriori sono due, anche se molto ravvicinate) spinto da due motori elettrici da 110 kW e da un motore termico 3 cilindri 1.5 turbo da oltre 400 CV che entra in funzione quando il livello di carica delle batterie è insufficiente per proseguire.
Nel corso delle qualifiche la Nissan Zeod RC ha intanto già ottenuto un primato. È la prima vettura della storia a superare a Le Mans il muro dei 300 km/h sfruttando eclusivamente la propulsione elettrica. L’autore del primato è il pilota giapponese Satoshi Motoyama, che con lo spagnolo Lucas Ordonez e il belga Wolfgang Reip tenterà in condizioni di gara un altro exploit: compiere un intero giro della corsa (ben 13,629 km) con il solo ausilio della propulsione elettrica.