Crisi Auto: pronto l’ecobonus?
29/01/2009 - Nicola Ventura
Interventi rapidi per dare una scossa al mercato. È questo il filo conduttore del piano per l’auto che il Governo presenterà oggi nel tavolo istituzionale convocato a Palazzo Chigi. Se ne è discusso ampiamente anche ieri sera,
nel corso del vertice Governo-Fiat durato circa un’ora e al quale hanno partecipato il sottosegretario Gianni Letta, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e i vertici del Lingotto: il presidente Luca Cordero di Montezemolo, il vicepresidente John Elkann e l’amministratore delegato Sergio Marchionne.
La priorità è trovare risorse per il sostegno alle vendite e contenere il calo previsto per il 2009. Per gli interventi di medio-lungo termine destinati alla ricerca, anche se rientrano nel pacchetto allo studio, la dote potrà essere individuata anche in un secondo momento. Quanto al fabbisogno complessivo, le cifre circolate due giorni fa (da 260 a 290 milioni) sarebbero comunque da correggere al rialzo, fino ad almeno 400 milioni. Ed è questo il punto più critico: Tremonti ribadisce gli stringenti vincoli di bilancio e punterebbe su interventi meno onerosi di quelli esaminati fino a oggi dal ministero dello Sviluppo.
Se passerà comunque la linea Scajola, nell’incontro di oggi con i sindacati, le associazioni dei produttori (Anfia e Unrae) e i rappresentanti di componentisti e costruttori di moto e scooter si parlerà innanzitutto di una nuova campagna di rottamazione per favorire l’acquisto di modelli Euro 4 e Euro 5 in sostituzione di vetture Euro 0, Euro 1 ed Euro 2. Nel caso dell’Euro 2, si pensa di includere anche le vetture targate tra il 1998 e il 1999 mentre il vecchio provvedimento limitava la platea a quelle targate fino al 1997. Si formerebbe così un nuovo bacino di circa 4,5 milioni di vetture delle quali, secondo i costruttori, nel prossimo anno 200-250mila potrebbero essere sostituite con auto ecologiche; il risultato sarebbe il dimezzamento del calo previsto per il mercato: dal -20 al 10 per cento. La vecchia rottamazione prevedeva un bonus tra 700 e 800 euro mentre il nuovo provvedimento potrebbe alzare l’incentivo oltre i 1.000 euro in modo proporzionale alla quantità di Co2 che viene abbattuta.
Per sostenere le vendite a rate, invece, il ministero dello Sviluppo pensa ad agevolazioni fiscali oppure a un fondo di garanzia dedicato all’auto. Anche in questo caso la Francia fa scuola con il suo intervento a sostegno delle finanziarie di Renault e Psa Peugeot Citroen.
Scajola precisa che le misure «non saranno pro Fiat o contro Fiat ma devono interessare tutto il settore che produce l’11,4% del Pil nazionale e un gettito fiscale di 81 miliardi di euro». E non sono, secondo il ministro, misure cui poter rinunciare: «Nel 2008 c’è stato un calo del 13,4%. Se perdurasse questo andamento negativo delle immatricolazioni, comporterebbe una riduzione del gettito Iva di 700 milioni, da uno a tre miliardi del gettito fiscale e maggiori oneri per la cassa integrazione straordinaria per 500 milioni». Dal leader Pd Walter Veltroni arriva l’appoggio a misure in chiave ecologica, mentre Massimo D’Alema giudica inevitabili gli aiuti alla Fiat ma con conseguente «grande irritazione in tutti gli imprenditori piccoli e medi».
In pieno movimento anche il nuovo fronte americano della Fiat. Lo scorso week end, in Michigan, Marchionne ha fatto visita al quartier generale della Chrysler. A renderlo noto, con una e-mail ai dipendenti, Robert Nardelli, l’amministratore delegato della casa americana nella quale Fiat entrerà con il 35 per cento.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com