Il pullman ecologico dell’Ue
27/10/2008 - Nicola Ventura
Il Parlamento europeo approva una direttiva che impone agli stati membri di privilegiare, durante le gare d’appalto per i pubblici trasporti, l’acquisto di veicoli ecosotenibili
La guerra per l’ambiente vince un’altra battaglia e da oggi le città europee potranno aggiudicarsi un’altra medaglia al valore, fregiandosi del titolo “rispettose dell’ambiente”. Lo potranno fare privilegiando l’acquisto di veicoli meno inquinanti. Con un’ampia maggioranza oggi il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, ha approvato una direttiva che impone ad enti pubblici e privati di tener conto dei criteri ambientali, come ad esempio il risparmio energetico e emissioni di Co2, nell’aggiudicazione degli appalti per i mezzi usati per il trasporto su strada.
Un provvedimento che potrebbe rivoluzionare, o almeno scuotere, il mercato dei veicoli standard prodotti su larga scala, come autovetture, autobus, pullman e autocarri. Per evitare inutili oneri amministrativi, sono esclusi dall’applicazione della direttiva solo gli acquisti di entità limitate e di quei mezzi utilizzati in cantieri edili, cave, installazioni portuali e aeroportuali. Stessa cosa per i veicoli blindati e per quelli fabbricati per le forze armate, per la protezione civile o per i servizi antincendio.
Si tratta comunque di un mercato di tutto rispetto, se si pensa che ogni anno le autorità pubbliche dell’Ue acquistano tramite gare d’appalto 110 mila automobili, altrettanti veicoli leggeri, 35 mila camion e 17 mila autobus. Ora questi veicoli dovranno anche essere ecologici, consumare meno e non emettere troppa Co2 né altri simili sostanze inquinanti. Per il Parlamento, la direttiva è anche un segnale alle imprese, che sono chiamate a investire su questo nuovo tipo di autoveicoli o sviluppare quelli già esistenti e alimentati a idrogeno, Gpl e gas naturale.
“Il settore pubblico europeo – ha detto il commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani, commentando positivamente il via libera di Strasburgo – darà l’esempio, promuovendo nuove tecnologie per un sistema di trasporto sostenibile”. Non sarà tuttavia una riconversione dall’oggi al domani. La direttiva assicura poi la necessaria flessibilità affinché le autorità aggiudicatrici e gli operatori possano tener conto della loro situazione locale e assicurare un appropriato grado di armonizzazione.
Stessa flessibilità si applica alla definizione dei criteri di aggiudicazione per cui, fissata una base comune a livello europeo, niente impedirà a stati membri più virtuosi di fissare parametri energetici e ambientali superiori.
Fonte: http://www.lastampa.it