Nel 2020 i motori saranno solo elettrici
18/10/2008 - Nicola Ventura
Disegnare scenari futuri. Il sogno di tutti, il lavoro di pochi. Come l’Institute for Business Value dell’Ibm che con la sua ricerca Automotive 2020: Clarity Beyond the Chaos cerca di fotografare cosa accadrà da qui al 2020. La parola chiave sarà rivoluzione, visto che nei prossimi 10 anni l’auto subirà più trasformazioni di quelle che ha avuto negli ultimi 50. Per esempio, tutti i nuovi modelli dal 2020 saranno ibridi, ovvero avranno a bordo almeno il sistema stop&start in grado di spegnere il motore ad ogni sosta, riavviandolo automaticamente alla pressione della frizione.
BATTERIE – A contendere alle ibride il ruolo da protagonista ci saranno le elettriche: grazie alle batterie al litio (al Salone di Parigi erano su molti concept) avranno autonomie superiori ai 150 km e anche l’ostacolo del loro costo elevato sarà completamente superato. Grazie alla scossa elettrica (compresa quella parziale dell’ibrido) si riuscirà a tagliare le emissioni di CO2 portandole ad una media di 97 g/km contro gli attuali 158 e in linea con l’obiettivo dei 95 proposto dall’Unione Europea proprio per il 2020. Niente da fare invece per l’idrogeno, l’orizzonte disegnato è troppo vicino: impossibile per quei giorni avere una rete di distributori in grado di rifornire milioni di auto.
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ELETTRONICA – L’auto del futuro prossimo però non sarà solo verde ma intelligente e avrà tutti i sensi, proprio come un essere vivente. Alcuni come la vista (sensori ottici e telecamere) e il tatto (sensori di pioggia) li ha già, gli altri arriveranno: l’udito permetterà di ascoltare gli avvertimenti su potenziali pericoli dalle auto che precedono mentre l’olfatto entrerà in gioco con dei sensori in grado di riconoscere se il guidatore ha bevuto troppo, impedendo la partenza dell’auto. Ma quanto costerà tutto questo ai consumatori? «Le economie di scala legate ad una grande diffusione delle tecnologie su cui si basano questi cambiamenti, faranno si che l’impatto sul costo dell’auto sarà minimo », rassicura Augusto De Castro, Vice president industrial sector Ibm Italia. Anche perché l’auto non si acquisterà più e si andrà ad affermare una forma più flessibile: «Il vero costo sarà legato al servizio che i consumatori vorranno utilizzare. Sarà un evoluzione analoga a quella che oggi si osserva sulla telefonia mobile dove il cellulare, anche se sempre più ricco, è diventato una commodity ed il vero costo per l’utente (e business per il gestore) è legato alla tipologia di servizio utilizzato», continua De Castro. In altre parole: si pagherà l’auto per come e quanto si utilizzerà. Nulla di più. Fin qui lo scenario disegnato dai ricercatori, poi c’è il futuro reale che si scopre solo giorno dopo giorno. Per quello però non si può fare nulla, bisogna solo aspettare.
Fonte: http://motori.corriere.it