Vecchia carretta addio, c’è il “van sharing”
20/07/2008 - e2net
Addio alle vecchie carrette che, soprattutto nelle prime ore del mattino, riversano i loro fumi nelle strade del centro, rimanendo a lungo in sosta, con il motore accesso, mentre i fattorini provvedono alle consegne. Dall´autunno arriva il «van sharing» formula che mutua il car sharing e che nelle intenzioni degli organizzatori ne dovrebbe riprodurne il successo. ««Il camion di proprietà non è più conveniente» assicurano alla società che già gestisce il servizio dell´auto in affitto. Si vedrà, se il test farà breccia tra i commercianti.
Vecchio furgone, addio. Se il piano di «van sharing» presentato ieri mattina a Torino dovesse andare in porto, in pochi anni potrebbero sparire le carrette del commerciante, quei rottami tossicchianti che circolano ancora per le vie delle città trasportando cassette di frutta e altre derrate ai negozi. Spesso si tratta di euro O e euro 1, vecchi rimasugli che non potrebbero più circolare.
Il «van sharing» è una variante del «car sharing», il sistema di auto in affitto su abbonamento che è stato inaugurato a Torino nel 2002. Ieri mattina, nei locali della «Curia maxima» in via Corte d´Appello, i vertici di «Car city club», la società mista pubblico privato che gestisce il servizio, hanno presentato il primo bilancio a oltre cinque anni dall´avvio dell´esperimento. I torinesi che hanno acquistato una tessera di abbonamento sono oggi 1.700 e possono contare su un parco-veicoli di un centinaio di automobili, oltre la metà alimentate da carburanti ecologici. Questo significa che, in media, ogni auto serve le esigenze di 17 utenti.
«A livello europeo – hanno detto i responsabili della società di gestione – si calcola che ogni auto possa essere utilizzata da una decina di persone». Il sistema è semplice: gli abbonati prenotano telefonicamente un´automobile e la possono ritirare entro un´ora al parcheggio più vicino. Al termine, riportano il veicolo nel parcheggio di partenza. I pedaggi scattano ogni quarto d´ora e sono convenienti per chi, di norma, non percorre più di 10 mila chilometri all´anno con l´auto di proprietà.
Gli effetti sulla riduzione dell´inquinamento sono evidenti. E potrebbero essere decisamente maggiori se il sistema venisse esteso ai furgoni che circolano in città. L´esperimento inizierà in autunno e, inizialmente, prevede di utilizzare 6 Fiat Doblò Cargo, in grado di trasportare 800 chili di merci per un volume complessivo di tre metri cubi. Tra due anni i furgoni utilizzati dovrebbero essere una trentina.
Il sistema, hanno detto gli assessori alla Viabilità di Comune e Provincia, Campia e Sestero, dovrebbe basarsi, in prospettiva, su due piattaforme logistiche a servizio dell´area metropolitana: una al Sito di Orbassano e l´altra in una zona da individuare nel quadrante di Torino nord. Da questi punti di raccolta delle merci dovrebbero partire i piccoli furgoni per raggiungere i negozi della città. A convincere i commercianti dovrebbero essere i minori costi di gestione rispetto all´acquisto di un furgone nuovo che sostituisca quelli ormai bloccati dalle leggi sull´inquinamento.
Il governo, presente all´incontro con il sottosegretario Mino Giachino, ha promesso interesse per le iniziative di «car» e «van sharing». Già nel prossimo Dpef, il documento di programmazione economica e finanziaria che definisce le caratteristiche della manovra economica, Giachino ha promesso che «accanto agli investimenti nelle grandi infrastrutture sarà previsto il sostegno per quelle iniziative che servono a ridurre l´inquinamento nelle aree metropolitane».
Torino è oggi la città italiana con il maggior numero di utenti del «car sharing». Un primato importante anche perché è ormai vasta la rete delle aree metropolitane in cui il servizio è operante. Nel nord hanno copiato il servizio Genova, Milano, Bologna, Parma, Modena, Venezia. Nel centro Roma e Rimini. Nei prossimi mesi i parcheggi del «car sharing» arriveranno anche nei comuni della prima cintura torinese. Già oggi sono a Grugliasco, Moncalieri e Collegno. Il numero dei parcheggi di scambio delle auto verrà ulteriormente incrementato: oggi sono 65 a Torino e 5 nelle cittadine della cintura.
Fonte: http://torino.repubblica.it