Auto, tra benzina e gasolio vince il gas. Se il distributore è vicino
01/07/2008 - e2net
Meglio acquistare un’auto che va a benzina, o a gasolio? A gpl, oppure a metano? Anche solo raccogliere le idee non è facile, in una selva di variabili. Non solo il costo del carburante, ma il prezzo medio del modello; i chilometri di percorrenza previsti, l’autonomia; la capillarità dei distributori.
Fra i due litiganti storici – la benzina e il gasolio, entrambi vittime di un abnorme apprezzamento -, spuntano un terzo comodo, e un quarto: il Gpl (gas da petrolio liquefatto) e il metano. Se ne occupa il mensile «Quattroruote», nel numero di luglio.
Vediamo se c’è ancora qualcuno cui la benzina conviene. L’identikit: automobilista saltuario, che fa meno di 20.000 chilometri l’anno (di più, si rischia il salasso) e prevalentemente in tratte urbane; orientato verso un’auto di piccola cilindrata, sul cui prezzo è più forte, in proporzione, il «sovrappiù» derivante dalla versione diesel. La Fiat Panda 1.2, ad esempio, costa quasi tremila euro in meno della 1.3 diesel. E ancora: la benzina può ancora essere preferita al gasolio se si abita in una grande città, di quelle che ogni tanto lanciano restrizioni contro le polveri sottili (con il gasolio primo imputato). Sempre a non volersi buttare su combustibili decisamente più «verdi», almeno di fama. Ma ne parleremo dopo.
Gasolio da gettare, dunque? Dipende. Il diesel coviene ancora se si vive fuori città o comunque si viaggia spesso in autostrada; se si è un automobilista «forte», che usa la macchina quel tanto che permette di ammortizzare il prezzo superiore, in media, del modello a gasolio.Conviene inoltre se a chi pretende una macchina reattiva fin dai bassi regimi. Caratteristica proverbiale del diesel, questa. Come il prezzo, di mese in mese crescente e ormai uguale alla benzina.
Fino a qualche anno fa, la scelta per l’automobilista consapevole si sarebbe fermata qui. Invece andiamo avanti. Gpl e metano. Il verde che avanza, secondo la vulgata corrente. Con tutti i vantaggi che ne conseguono, specie nelle grandi città dove le limitazioni al traffico spesso non si applicano ai modelli alimentati a gas. Ma anche con alcuni ostacoli. La disponibilità di un rifornitore ragionevolmente vicino a casa o alle proprie principali percorrenze. Perché la rete non è ancora capillare e, soprattutto, resta numericamente diseguale sul territorio italiano. Duemila e passa per il gpl, diffusi maggiormente in Lombardia (oltre 300), Emilia Romagna, Veneto. Cinquecento per il metano, concentrati di più in Veneto, Emilia Romagna, Toscana.
E i costi? Incrociando il prezzo del carburante (in media il 50% in meno della benzina, con un divario che va allargandosi) e i consumi del 20 – 25% superiori, nel portafogli dell’automobilista resta un risparmio notevole. Va ancora valutato il prezzo dei modelli «verdi». Panorama variabile con qualche interessante novità. Come la Panda Natural Power a metano che costa quasi mille euro in meno del diesel; o la Renault Scénic che col Gpl di fabbrica costa solo cinquecento euro in più della benzina. Da non sottovalutare gli incentivi sulle auto al metano , se trasformata in origine.
Capitolo prestazioni. Le macchine a metano, si sa, «corrono» un po’ di meno. Si perde circa il 10% della potenza del motore. Se non si ha la velocità nel sangue, ci si può abituare. Il problema del gpl è piuttosto l’autonomia, in media del 10-15% inferiore rispetto alla benzina.
La macchina a gas liquido scordatevela, invece, se avete intenzione di lasciarla in parcheggi sotterranei profondi o se avete un box al secondo piano interrato o oltre. Da quelle parti, le auto a Gpl non possono entrare.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com