Estrima/Birò annuncia la crescita a 3 cifre nel 2010 e anticipa obiettivi 2011
21/03/2011 - Nicola Ventura
Estrima, azienda pordenonese che produce e distribuisce il quadriciclo elettrico a 4 ruote Birò, rende noti i risultati 2010: 2 milioni di euro il fatturato, il +250% calcolato in proporzione all’anno precedente, quando l’azienda
si è affacciata sul mercato con 6 mesi di attività.
La casa produttrice nel 2010 ha aperto ad Austria, Portogallo, Spagna, Svezia, Finlandia, Svizzera, Belgio e Slovacchia, mercati che, sommati a quelli già consolidati, la portano a esportare in 15 Paesi europei. L’export rappresenta circa il 30% del fatturato.
“Con 500 pezzi già in circolazione, ci posizioniamo come i primi produttori di quadricicli elettrici in Italia con oltre il 50% delle quote di mercato – afferma Matteo Maestri, presidente Estrima- e quest’anno puntiamo a venderne altri 800. Il 2011 sarà l’anno di Spagna, Francia e Olanda, i più ricettivi tra i mercati europei, dai quali ci si aspettano risultati ancor più gratificanti rispetto a quelli del 2010. Per il comparto italiano, invece, sta per concretizzarsi a Torino il progetto ambizioso di un distributore che destinerà 30 Birò al noleggio”.
Diverse sono le modifiche tecniche ed estetiche apportate al primo mezzo immatricolato nel 2009, migliorie volute per garantire sempre più sicurezza e maggior comfort, a vantaggio della qualità di un mezzo interamente progettato e prodotto in Italia.
Su piano tecnico si segnalano le nuove centraline, di maggior affidabilità tecnica, che eliminano definitivamente anche il rumore che si percepiva in partenza: ora la sensazione alla guida è nettamente migliorata, la conduzione risulta più fluida e l’accelerazione progressiva. Nuovi gli ammortizzatori, sostituiti con un nuovo tipo più adatto al tessuto urbano, spesso caratterizzato da pavimentazioni irregolari e sanpietrini. Nuove le batterie, che offrono una maggiore garanzia di durata nel tempo: è ormai prossima anche la sostituzione del carica batterie di serie da 10A con uno da 15A, che riduce i tempi di ricarica fino al 30%. Nei Birò di recente fabbricazione, inoltre, è già prevista di serie la predisposizione per montare il kit anti appannamento del parabrezza anche in un momento successivo all’acquisto.
Sul piano del design, i prossimi Birò avranno il cofanetto opaco, in tinta con i rotoformati, che conferisce al veicolo un aspetto più deciso, facendo risaltare il telaio d’acciaio. Inoltre, per un aspetto più sportivo e grintoso, ci saranno i nuovi cerchi in lega neri, dal design Estrima, già proposti e apprezzati al Motor Show 2010, che saranno di serie già dalle prossime settimane.
“Questi interventi d’innovazione tecnica e di design hanno contribuito in maniera significativa al miglioramento dei risultati commerciali – continua Maestri. Sino a oggi abbiamo voluto mantenere in vigore il listino 2009 introdotto con il lancio del veicolo: alla luce dello sviluppo reale che ha avuto il mezzo in questi mesi, riteniamo necessario effettuare un leggero incremento del prezzo che entrerà in vigore dal primo marzo”.
L’azienda ha deciso di proporre due allestimenti chiavi in mano, versioni che rappresentano quelle più richieste nello scorso anno: Birò Urban, versione base senza porte, e Birò Comfort, versione base con portiere, kit anti appannamento del parabrezza e kit autoradio: il primo a 7.990 euro al pubblico e il secondo a 9.480 euro, con un leggero risparmio rispetto all’acquisto della versione base con gli stessi accessori. Resta inteso che sarà comunque possibile ordinare ciascun optional singolarmente tra kit cinture di sicurezza a 3 punti (non obbligatorie su Birò), kit predisposizione autoradio, kit porta pacchi posteriore con baule-trolley da 90 litri, più diversi optional sul colore di telaio d’acciaio e sedili.
“Estrima è un’azienda giovane –conclude Maestri- che produce un prodotto che compete con case storiche della motorizzazione italiana e mondiale e, nel 2011, contiamo di essere identificati dal grande pubblico come il mezzo che ha dato il via a rivoluzionare il concetto di mobilità urbana. È un’idea made in Italy che, in un anno di celebrazioni per i 150 anni dall’unità, ci rende, oltre che felici, orgogliosi”.