Ginevra 2010: Ferrari HY-KERS, un laboratorio ibrido
06/03/2010 - Nicola Ventura
La vettura laboratorio HY-KERS è un esempio di come Ferrari sia orientata anche allo studio della tecnologia ibrida, senza perdere di vista le caratteristiche di prestazionalità e piacere di guida che contraddistinguono ogni suo modello.
Questo studio ha anche l’obiettivo di preparare le Ferrari ad essere in linea con le future normative sui limiti di emissioni di CO2, specialmente sul ciclo urbano. Tale ciclo infatti penalizza in particolar modo le vetture sportive, i cui motori sono progettati per offrire le massime prestazioni ed essere più efficienti ad alti regimi, mentre premia l’utilizzo prevalentemente a basso carico di una vettura.
Grazie anche all’esperienza nel mondo delle competizioni, i tecnici di Maranello hanno infatti ideato una trasmissione ibrida molto leggera che, una volta applicata alla 599 GTB Fiorano, si è dimostrata capace di non penalizzare le eccellenti doti dinamiche della berlinetta V12. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’integrazione tra tutte le componenti del sistema, installate sotto al centro di gravità della vettura in modo da non impattare né l’handling né la vivibilità degli spazi interni. Con la stessa filosofia, le batterie agli ioni di litio sono piatte e collocate sotto il pavimento vettura, all’interno del fondo aerodinamico. Ne deriva un centro di gravità persino più basso rispetto alla configurazione standard.
La tecnologia derivata dalla F1 è fondamentale anche per quanto riguarda l’ideazione, l’ingegnerizzazione e la costruzione di un innovativo motore elettrico che viene utilizzato per l’ottimizzazione delle caratteristiche dinamiche longitudinali e laterali delle vettura, quali la gestione della coppia, il controllo di trazione e la ripartizione della frenata, a beneficio di sportività e divertimento di guida. Uno speciale sistema di raffreddamento e lubrificazione assicura la massima efficienza del sistema in tutte le condizioni di operatività.
Il motore elettrico della HY-KERS, compatto trifase ad alto voltaggio da 40 kg di peso, è accoppiato alla parte posteriore del cambio F1 doppia frizione a 7 marce. Trasmette il moto attraverso una delle due frizioni del cambio e si collega ad uno dei due alberi primari. L’erogazione della potenza è assicurata così istantaneamente e continuativamente tra il motore elettrico e il motore termico laddove il primo è in grado di produrre oltre 100 CV, assicurando l’obiettivo dei tecnici Ferrari di compensare ogni chilogrammo di peso in più con l’aumento di almeno 1 cavallo vapore. Durante la fase di frenata il motore elettrico agisce come un generatore, sfruttando l’energia cinetica della coppia negativa per ricaricare le batterie. La gestione di questo cruciale compito è affidata ad una centralina elettronica dedicata, anch’essa di derivazione F1, che oltre a comandare il motore elettrico sovraintende all’alimentazione dei sistemi ausiliari (servosterzo, servofreno, aria condizionata e sistemi di bordo).
Questa vettura laboratorio mantiene quindi inalterate le caratteristiche di sportività che ogni Ferrari deve avere e allo stesso tempo riesce ad abbattere del 35% le emissioni di CO2 nel ciclo combinato (ECE + EUDC).