CSP: gia’ 60 mila auto in meno per il ritardo degli incentivi 2010
05/02/2010 - Nicola Ventura
“Sono già da rivedere le previsioni per il mercato dell’auto per il 2010. I continui rinvii del Governo nel rinnovo degli incentivi scaduti il 31 dicembre stanno determinando una forte turbativa della domanda attraverso il blocco pressoché totale degli ordini
per le vetture che erano incentivate nel 2009, che sono senza incentivi dal 1° gennaio e che potrebbero essere ancora incentivate con il rinnovo degli incentivi 2010. Nessuno infatti è disponibile ad acquistare oggi a 100 quello che potrebbe acquistare domani a 90. Il blocco nell’acquisizione di ordini, che è tuttora in atto, anche se verrà superato entro febbraio con l’adozione di incentivi analoghi a quelli del 2009, produrrà comunque una perdita di immatricolazioni stimabili nel consuntivo a fine 2010 in almeno 60.000 unità. La previsione per il 2010, formulata il 4 dicembre scorso in occasione dell’apertura del 34° Motor Show di Bologna, va dunque già rivista e portata da 2.160.000 a 2.100.000 immatricolazioni”. Lo ha dichiarato Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor GL events, intervenendo oggi a Milano al convegno “Automotive Camp: La Filiera Auto in Prospettiva”, organizzato da Quintegia.
Nel suo intervento Quagliano ha sostenuto che gli incentivi alla domanda di auto, come tutte le misure che possono determinare turbative di mercato, prima si introducono e poi si annunciano. “Questa elementare regola – ha detto Quagliano – nell’ultimo anno è stata sistematicamente disattesa. Molti mesi prima della scadenza degli incentivi 2009 ne è stato annunciato il rinnovo, rinnovo poi sistematicamente ribadito con l’effetto di depotenziare le misure in vigore in quanto la possibilità che una misura incentivante a termine venga rinnovata alla scadenza riduce la propensione a servirsene. Giunti in prossimità della scadenza, si è cominciato a parlare di un rinnovo all’inizio di gennaio, poi di un rinnovo entro gennaio, poi della possibilità di un rinnovo di sei mesi con bonus dimezzati, poi si è messa in dubbio la possibilità del rinnovo, poi ancora si è dichiarato di dover aspettare “valutazioni in ambito europeo”, valutazioni assolutamente non necessarie dato che ogni Stato ha fatto quello che ha voluto non soltanto in tema di incentivi alla domanda, ma anche in tema di aiuti diretti all’industria, aiuti cioè, che, diversamente dagli incentivi alla domanda, sono espressamente vietati dalla normativa europea”.
Uno scenario decisamente peggiore del rinnovo entro febbraio degli incentivi 2009 è il rinnovo per sei mesi con bonus dimezzati e cioè di 700-800 euro, come è stato ipotizzato. E ciò, non tanto per la limitazione temporale, quanto perché l’entità del bonus scenderebbe al di sotto della quotazione dell’usato delle vetture rottamabili e quindi l’effetto incentivante sarebbe nullo. “Un certo impatto positivo – ha detto Quagliano – potrebbe comunque aversi se gli incentivi prevedessero anche la possibilità di acquistare vetture ecologiche indipendentemente dalla rottamazione. Considerando quest’ultima ipotesi la previsione per il 2010 è di 1.850.000 immatricolazioni”. Nell’ipotesi infine in cui non venissero affatto adottati incentivi Quagliano ha ribadito la previsione già formulata il 4 dicembre in occasione dell’apertura del Motor Show di Bologna: le immatricolazioni scenderebbero a 1.750.000 unità con un calo dell’ordine del 20% sul 2009.