Tokyo 2009: Mitsubishi presenta il concept PX-MiEV SUV ibrida
22/10/2009 - Nicola Ventura
Mitsubishi non si accontenta solo dell’elettrico e al prossimo Salone di Tokyo (24 ottobre-4 novembre) presenterà la PX-MiEV, un concept di SUV compatto con motorizzazione ibrida che prefigura con ogni probabilità i tratti di stile della Outlander di prossima generazione.
La sigla ha un preciso significato: P sta per Plug-in, X per crossover o comunque per un mezzo che adotta la trazione integrale mentre MiEV sta per Mitsubishi Electric Vehicle ed è stato già usato per la piccola “i” a propulsione elettrica.
Lunga 4,51 metri, larga 1,83, alta 1,65 e con un passo di 2,63 metri, la PX-MiEV è un ibrido plug-in dotato di un motore a benzina 1,6 litri da 116 CV (85 kW), cambio a doppia frizione e due motori elettrici sincroni a magnete permanente, uno anteriore e l’altro posteriore, che erogano complessivamente 60 kW e 200 Nm. Tutto è gestito da un sofisticato sistema operativo MiEV OS (Operating System) che sceglie se e quando far funzionare ciascuno dei motori e tiene d’occhio la carica della batteria sulle cui caratteristiche Mitsubishi mantiene il riserbo, ma dovrebbe essere al litio visto che assicura un’autonomia solo in elettrico ad emissioni di oltre 50 km e può essere ricaricata in ben quattro modi: dalla presa domestica con voltaggio 100 Volt, con voltaggio 200 Volt, dalle colonnine a ricarica rapida e persino in modalità senza fili, una soluzione che Mitsubishi aveva già fatto vedere su altri prototipi.
La PX-MiEV funziona come una 4×4 a emissioni zero quando viaggia a bassa o media velocità attivando il motore elettrico anteriore in condizioni normali e aggiungendo quello posteriore in caso di scarsa aderenza. Nel caso lo stato di carica della batteria fosse basso, il motore a benzina si accende provvedendo alla ricarica, proprio come un ibrido in serie. La PX-MiEV funziona invece come un ibrido in parallelo alle velocità più elevate, con il motore a benzina e l’elettrico anteriore che spingono insieme e chiedono l’assistenza di quello posteriore solo in caso di manovre di emergenza o quando c’è bisogno di avere le massime prestazioni. Il sistema di controllo elettronico sfrutta le coppie elevate ed istantanee dei motori elettrici anche per governare la stabilità del veicolo simulando funzioni presenti anche su veicoli di serie come l’ASC (Active Stability Control), l’ABS, il controllo di trazione S-AWC e l’E-AYC (Electric-powered Active Yaw Control) che, regolando la coppia tra i due assali e quella tra le due ruote posteriori, funziona come i più modrni sistemi di trazione integrale fornendo al veicolo grande agilità unita al massimo controllo. Anche le sospensioni sono a smorzamento controllato dall’elettronica. Quel che conta ai fini dell’ambiente è che la PX-MiEV nel ciclo combinato percorre oltre 50 km con un litro di benzina.
Il concept giapponese funziona anche con la logica di un generatore viaggiante visto che la corrente stivata e generata può essere utilizzata in molti modi, per alimentare un fornello elettrico da campeggio come per avviare il climatizzatore a distanza o ad orari prestabiliti. Molto interessante anche l’abitacolo a 4 posti sviluppato secondo lo stile denominato “cocochi” (accogliente) con la plancia avvolgente provvista di LED a illuminazione soffice e il volante con la corona tagliata in alto per migliorare la visibilità della strumentazione. Tra le varie particolarità ci sono la pelle anallergica e antibatterica e senza sostanze volatili, i cristalli che tagliano del tutto i raggi UV-A, il parabrezza anti raggi infrarossi e un umidificatore a ioni che arricchisce di umidità e ossigeno all’interno della vettura. Da notare che il sistema di climatizzazione è individuale per ognuno dei quattro occupanti e particolare è anche la vernice usata per la carrozzeria, dotata di capacità riflettenti contro il calore e anche contro il rumore.
Le innovazioni sulla sicurezza riguardano invece il sistema di visione a 360 gradi tramite telecamere e il DSSS , un sistema che mette in collegamento i sistemi attivi del veicolo e l’infrastruttura della rete stradale la quale può rilevare la presenza di un pedone in prossimità attraverso sensori o telecamere e trasmetterla al veicolo. L’ASV (Advance Safety Vehicle) stabilisce invece un contatto diretto tra i veri veicoli attraverso una rete WLAN a 5,8 GHz. Per fare in modo che il guidatore sia sempre concentrato, una telecamera provvista di software specifico ne monitora i movimenti e, se necessario, invia vibrazioni attraverso il volante per richiamarlo all’ordine.
Fonte: http://www.omniauto.it