Gli eco incentivi per le auto fanno diminuire le emissioni di CO2
18/07/2009 - Nicola Ventura
Le auto acquistate nel primo semestre del 2009 sono più pulite e meno inquinanti rispetto a quelle immatricolate nello stesso periodo dello scorso anno. Uno studio dell’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche estere operanti in Italia
, fa notare come l’emissione media ponderata di CO2 delle vetture immatricolate da gennaio a giugno del 2009 si sia assestata sui 138,7 g/km, ovvero ben 6,3 punti in meno rispetto ai 145 g/km delle auto comprate nel primo semestre del 2008.
Merito, a quanto pare, proprio degli eco incentivi statali che hanno dirottato la scelta dei consumatori verso le auto Euro 5, in particolar modo quelle a metano e a GPL. Da quando sono stati introdotti, nel mese di febbraio, infatti, la flessione si è progressivamente accelerata, arrivando a raggiungere a giugno 136,4 g/km vale a dire un calo di 9,1 punti rispetto ai 145,5 registrati a giugno dell’anno scorso.
“In pochi mesi – spiega Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE – si è fatto un percorso significativo che ci sta portando in direzione dell’obiettivo dei 130 g/km stabiliti dall’UE per il 2012 e che in pochi mesi ha rappresentato un miglioramento superiore a quanto avvenuto complessivamente nei 5 anni precedenti. Risultato che sarebbe stato persino superiore se gli incentivi – come richiesto dall’UNRAE – si fossero rivolti ad una platea più ampia di vetture”.
Come spesso accade, anche in questo studio, si assiste ad un Italia divisa in due. Ma, per una volta, la classifica delle regioni più virtuose premia quelle del Sud dove, grazie alla maggior diffusione di auto piccole e delle vetture diesel, la media ponderata delle emissioni di ossido di carbonio in giugno è inferiore di 6/7 punti rispetto al totale nazionale. Al Molise spetta il primato, seguito da Campania, Basilicata e Sicilia con emissioni medie inferiori ai 130 g/km.
Una bella notizia, dunque, ma siamo sicuri che incentivi, standard euro 5, euro 6 (in vigore dal 2014), ecc.. siano fatti solo in nome dell’ambiente e non per alimentare il mercato dell’auto, “obbligandoci” a cambiare la macchina ogni 5/6 anni?
Fonte: http://www.greenme.it