Ue: Italia deferita per restrizioni nell?apertura dei distributori di carburanti.
12/03/2008 - e2net
La Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per le restrizioni nazionali imposte all’apertura di stazioni di servizio per la vendita di carburante. Secondo la Commissione, le disposizioni italiane sono in contrasto con l’articolo 43 del Trattato che prevede la libertà di stabilimento all’interno dell’Unione europea. Le norme in questione, imposte a livello sia statale che regionale nel settore della distribuzione di carburanti al dettaglio, impongono una serie di restrizioni che, spiega Bruxelles, rendono impossibile o per lo meno estremamente difficile l’ingresso sul mercato italiano di nuovi concorrenti provenienti da altri Stati membri dell’Ue.
A finire sotto accusa è stata innanzitutto la condizione che subordina l’apertura di nuove stazioni di servizio al rispetto delle linee di programmazione del mercato. Ma anche gli obblighi strutturali in materia di superficie minima e attività commerciali integrative imposti alle nuove stazioni di servizio. Nel mirino di Bruxelles sono finite anche le distanze minime che devono essere rispettate tra un distributore e un altro, le restrizioni relative agli orari di apertura e le modalità in base alle quali deve essere formulata l’autocertificazione necessaria per presentare la domanda di autorizzazione per l’apertura di un nuovo distributore.
La Commissione ha però concesso all’Italia altri quattro mesi di tempo per verificare le possibilità di attuare concretamente una riforma del settore prima di procedere all’esecuzione della decisione di chiamare il paese in giudizio davanti alla Corte Ue.
“Se il Parlamento avesse approvato in tempo la terza lenzuolata di liberalizzazioni, l’Italia avrebbe evitato il deferimento alla Corte di giustizia europea”. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, commentando la decisione di Bruxelles. In un nota il ministro si dice certo che se la terza tranche di liberalizzazioni non si fosse bloccata al Senato “oggi non avremmo avuto questo problema. Ciò conferma che quelle norme andranno riprese all’inizio della prossima legislatura”, aggiunge Bersani. La terza lenzuolata, tra le altre norme di liberalizzazione, prevede infatti l’abolizione di alcuni vincoli, come le distanze minime tra impianti, e prevede il miglioramento degli standard degli impianti, prevedendo i carburanti ecologici, metano e Gpl. “Il governo – spiega il ministro – aveva previsto per tempo misure idonee a rispondere adeguatamente alle contestazioni di Bruxelles ritenendo fra l’altro di contribuire ad elevare a standard europei la rete nazionale di distribuzione dei carburanti. Il provvedimento rimasto al palo contiene infatti, tra l’altro, l’ammodernamento della rete e la piena liberalizzazione del settore e avrebbe potuto realizzare qualcosa di utile anche dal lato del prezzo della benzina”.
Da una razionalizzazione delle rete di distribuzione dei carburanti si otterrebbero risparmi di 13-14 centesimi a litro e le famiglie potrebbero tagliare le proprie spese di 156 euro annui. Sono le stime di Adusbef e Federconsumatori, dopo la decisione di Bruxelles di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea a causa di una rete distributiva ritenuta legata a troppi vincoli restrittivi, specie per chi deve aprire un nuovo impianto. “Anche la Commissione Europea conferma ciò che sosteniamo da tempo”, commentano le due associazioni. Adusbef e Federconsumatori ribadiscono la necessità di favorire l’apertura di distributori di carburante negli ipermercati: di riorganizzare, rendendola più razionale, la rete di distribuzione, eliminando le concentrazioni di distributori; di dotare tutti i punti di rifornimento del sistema self-service, innovandolo inoltre attraverso il sistema di tele-controllo, che permette il mantenimento del prezzo relativo anche oltre l’orario di chiusura.
Le due organizzazioni dei consumatori sottolineano inoltre che bisogna “investire per incentivare il Gpl: costa la metà della benzina e la sostituzione ha effetto calmierante sulla stessa benzina”. Tutte queste misure, aggiungono le due associazioni, sarebbero “probabilmente scattate se, come ci auguravamo, la terza lenzuolata Bersani fosse stata promulgata dal nostro Parlamento”.
Fonte: www.ansa.it